Ministro choc: “500 giorniper evitare il caos climatico”

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Ministro choc: “500 giorni<br>per evitare il caos climatico”

Il ministro degli Esteri francese e membro del Bilderberg, Laurent Fabius ha fatto un’osservazione interessante nel corso di un discorso al Brookings Institute (a think tank élite). Più tardi, ha fatto lo stesso ed esatto commento in una conferenza stampa con il segretario di Stato americano John Kerry. Fabius, nel discorso del 13 maggio 2014, ha chiaramente affermato: “Abbiamo 500 giorni per evitare il caos climatico “.
Siti quali timeanddate.com permettono di calcolare il numero esatto di giorni tra due date. 500 giorni dal 13 maggio 2014 compresa la fine della data, ci porta alla fine di settembre 2015 – 24 settembre per l’esattezza. A cosa si riferisce Fabius? Cosa sa lui che noi non sappiamo? E’ certamente una strana previsione. Sta forse suggerendo che una soluzione politica deve essere messa in atto per quanto riguarda i cambiamenti climatici del 24 settembre? O è la predizione di una sorta di catastrofe ambientale?

Il Gruppo Bilderberg (detto anche conferenza Bilderberg , club Bilderberg o clan Aisna Masne ) è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità nel campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici e politici.

Il gruppo si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso in varie parti del mondo, normalmente in Europa, e una volta ogni quattro anni negli Stati Uniti o in Canada. Ha un ufficio a Leida nei Paesi Bassi. I nomi dei partecipanti sono resi pubblici attraverso la stampa ma la conferenza è chiusa al pubblico e ai media.

Dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all’esterno, questi incontri sono stati oggetto di critiche e di varie teorie del complotto per stravolgere e comandare il mondo come ad esempio quella sostenuta da Daniel Estulin nel libro Il Club Bilderberg . Gli organizzatori della conferenza, tuttavia, spiegano questa loro scelta con l’esigenza di garantire ai partecipanti maggior libertà di esprimere la propria opinione senza la preoccupazione che le loro parole possano essere travisate dai media.

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