Napoli, allarme parassiti nel cibo, grave rischio salute
Maxi operazione dei Nas e l'esperta avverte: "Attenzione ai cibi freschi"

Parassiti nel cibo soprattutto nel pesce e negli alimenti freschi. Vermi o larve quasi invisibili ad occhio nudo. Questo il risultato di controlli effettuati stamattina in tutta la regione Campania dai carabinieri dei Nas.
Controlli che hanno portato al sequestro di circa 36 tonnellate di alimenti vari, tra i quali quasi 6 tonnellate di prodotti ittici per un valore di circa 2 milioni di euro, in pessimo stato di conservazione e invasi da parassiti. I militari hanno ispezionato, inoltre, 139 tra ristoranti, bar, supermercati, panifici, pescherie e depositi trovando 91 casi di irregolarità. Tra i cibi sequestrati anche 90 tonnellate di prodotti fitosanitari.
Un episodio che crea allarmismo tra i partenopei. A spiegare i rischi dell’assunzione di cibo contaminato e adulterato Maria Triassi, docente di igiene presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e Direttrice della scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva. “Importante è capire quali siano i parassiti che infestano gli alimenti, ma, vista la maggioranza di prodotti ittici a rischio, è probabile che si tratti dell’Anisakis. – spiega la Triassi – Questo parassita può provocare microemorragie e quindi ulcera gastrica nel migliore dei casi, con sintomi quali dolore addominale violento, nausea e vomito”.
Problematica è anche la diagnosi per questo tipo di problema infatti spesso si deve ricorrere a un esame istologico effettuato su biopsia durante un intervento chirurgico. Diverso è il caso se il parassita in questione è un Ossiuro. “In questo caso – spiega ancora la docente universitaria – si tratta di veri e propri vermi che potrebbero colonizzare l’intestino portando a gravi forme di denutrizione. Il pericolo – avverte - non si riscontra tanto nei prodotti scaduti, poiché le etichette spesso riportano una data antecedente alla vera possibilità di deperimento dell’alimento, bensì negli alimenti freschi conservati in frigo o ancora peggio nel ghiaccio, poiché, se non c’è congelamento, può continuare l’azione batterica e, anzi, addirittura aumentare così che i parassiti possano trovare un habitat idoneo alla sopravvivenza”.
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