Una vasta operazione condotta dai carabinieri di Reggio Calabria nelle province di Reggio, Roma, Milano, Brescia e Crotone ha portato a 10 fermi.
Tra gli indagati, anche dirigenti, funzionari pubblici e imprenditori. I reati contestati sono concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, truffa, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, intestazione fittizia di beni ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Dalle indagini e dalle numerose perquisizioni si è appreso che a Reggio Calabria avrebbe operato un “comitato d’affari” composto da dirigenti e funzionari pubblici e imprenditori, capace di gestire la “macchina amministrativa comunale” nell’interesse della ‘ndrangheta.
Nel corso dell’operazione “Reghion” sono stati posti sotto sequestro beni per un valore di circa 42,5 milioni di euro tra cui 15 società, con relativo patrimonio aziendale o quote societarie, e due esercizi pubblici riconducibili ad alcuni degli indagati.