Berlusconi, ritorno l’incubo Ruby: al via il processo. No a patteggiamento

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Berlusconi, ritorno l’incubo Ruby: al via il processo. <br> No a patteggiamento

Il caso Ruby torna ad animare le aule del tribunale di Milano. E’ iniziata pochi minuti fa la prima udienza preliminare davanti al gup Anna Laura Marchiondelli a carico di Silvio Berlusconi e altre trenta persone, imputate nel procedimento cosiddetto ‘Ruby ter’. L’ex premier è accusato di corruzione in atti giudiziari per la vicenda iniziata la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 quando Karima El Mahroug, detta Ruby, giunta in questura per una accusa di furto, fu rilasciata e affidata a Nicole Minetti dopo una sua telefonata. Bocche cucite da parte dei legali, per il momento, circa la eventuali richieste di patteggiamento. L’unico a parlare, al suo arrivo in aula, è stato il legale dell’ex cavaliere, Franco Coppi, che però ha tagliato corto: “Se qualcuno dovesse patteggiare non me ne fregherebbe assolutamente niente”. Berlusconi non ha paura che alcune ragazze possano chiedere di patteggiare”. Lo ha affermato, entrando nell’aula, dove tra pochi minuti comincera’ l’udienza preliminare ‘Ruby ter’, l’avvocato Federico Cecconi che difende l’ex premier dall’accusa di corruzione in atti giudiziari. Torna, quindi, al palazzo di giustizia di Milano, il caso Ruby, la vicenda cominciata con l’affidamento di Ruby in questura a Nicole Minetti, allora consigliera regionale lombarda, dopo una telefonata di Silvio Berlusconi. L’ex premier e’ stato assolto, in via definitiva dalle accuse di concussione e prostituzione minorile, ma ora rischia di essere processato per corruzione in atti giudiziari. Il procuratore facente funzione, Pietro Forno, e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, a fine novembre scorso, hanno chiesto il rinvio a giudizio per il leader di Forza Italia, indagato perche’ secondo l’accusa avrebbe comprato con “oltre 10 milioni di euro” il silenzio o la reticenza di Ruby e delle altre ‘olgettine’ – e per altre 30 persone, tra cui la stessa Karima.  Silvio Berlusconi avrebbe pagato oltre 10 milioni di euro, 7 dei quali per la sola Ruby, ad alcune ragazze ospiti ad Arcore che “in cambio dei soldi hanno falsamente negato di avere avuto rapporti sessuali” con lui tentando di scagionarlo nell’indagine in cui l’ex premier era accusato di concussione e prostituzione minorile. E’ questa l”architrave’ dell’accusa al centro della richiesta di rinvio a giudizio formulata il 19 novembre scorso dalla Procura di Milano a carico del leader di Forza Italia e di altre 30 persone sulla quale e’ chiamato a esprimersi il Gup. Tra loro figura innanzitutto Karima El Mahorough detta Ruby dalla cui dichiarazioni sono scaturiti il processo a carico di Silvio Berlusconi, il cosiddetto procedimento Ruby bis a carico di Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora e quest’ultimo capitolo giudiziario. Secondo le indagini, effettuate attraverso intercettazioni, documenti, messaggi WhatsApp e anche video, Berlusconi dal 2011 in poi avrebbe comprato il silenzio o la reticenza delle ‘olgettine’, ospiti delle serate e testimoni nei due processi. Le ragazze sarebbero state ricompensate con bonifici, assegni, contanti, case e contratti di lavoro fittizi. Lo scorso 6 novembre il gip, su richiesta della Procura, aveva archiviato 13 posizioni tra cui quelle degli avvocati Niccolo’ Ghedini e Piero Longo. CONTINUA A LEGGERE

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