CHIUDI
TEMI PRINCIPALI
domenica, 11 novembre 2018

I controlli dell’Agenzia delle Entrate possono essere effettuati anche sui conti di soci d’azienda o familiari che effettuano movimentazioni sospette (tra cui anche prelievi di denaro ingiustificati allo sportello o agli Atm automatici). Questo è quanto ha stabilito la Cassazione con la recente sentenza numero 23002/2016.

La decisione degli Ermellini spiega come l’onere della prova dell’utilizzo dei fondi sia da far ricadere sul contribuente che deve poter simostrare a cosa siano serviti (e soprattutto come siano stati acquisiti) i soldi prelevati.

In tema di accertamento delle imposte la legge autorizza l’Agenzia delle Entrate a procedere all’accertamento fiscale anche attraverso indagini sui conti correnti bancari formalmente intestati a terzi rispetto alla società, ma che si ha motivo di ritenere connessi e inerenti al reddito del contribuente (l’azienda): ciò avviene acquisendo dati, notizie e documenti di carattere specifico, anche solo sulla base di indizi o quando comunque l’ufficio delle Entrate “abbia motivo di ritenere, in base a elementi indiziari raccolti, che gli stessi siano stati usati per occultare operazioni commerciali, oppure per imbastire una vera e propria gestione extra-contabile a scopo di evasione fiscale”. Lo ha spiegato il portale Laleggepertutti.it che ha  chiarito come l’utilizzazione dei dati risultati dalle copie dei conti correnti bancari acquisiti dall’Agenzia delle Entrate dalle banche non si limiti solo ai conti formalmente intestati alla società, ma riguarda anche quelli intestati ai soci, amministratori o procuratori generali se risulta provata, dall’amministrazione finanziaria – anche tramite semplici presunzioni – la natura fittizia dell’intestazione del conto stesso o, comunque, la sostanziale riferibilità all’azienda dei conti medesimi. L’utilizzo dei dati rilevanti dalle movimentazioni dei conti correnti bancari intestati ai singoli soci e ai loro familiari ai fini dell’accertamento del maggior reddito imponibile pur essere un valido elemento di prova per far scattare una presunzione di ricavi non dichiarati per come stabilito dalla stessa legge.

[post-correlato]