(c.c.) – Confermato l’arresto per i sospettati dell’omicidio di Francesco Tafuro e Domenico Liguori avvenuto lo scorso 11 febbraio a Saviano. Il GIP presso il Tribunale di Nola, Dott. Sepe, ha appena convalidato i fermi di Eugenio D’Atri, Nicola Zucaro e Domenico Altieri tramutandoli in custodia cautelare in carcere. L’ordinanza di custodia cautelare parla di duplice omicidio premeditato, aggravato da futili motivi e crudeltà. Gli arrestati rimangono, quindi, in carcere in attesa dell’inizio del processo a loro carico.
“Giocava a pagherò” e aveva accumulato un debito di 20mila euro una delle tre persone fermate venerdì sera dai carabinieri perché sospettate di aver ucciso Francesco Tafuro e Domenico Liguori, titolari di una agenzia di scommesse a Somma Vesuviana, trucidati lo scorso 11 febbraio con 13 colpi di arma da fuoco all’interno dell’auto, in una contrada di Saviano.
Questo il risultato al termine di una giornata convulsa che ha visto sin dall’alba i militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della Compagnia di Nola perquisire numerose abitazioni nei territorio di Nola, Saviano, Casalnuovo, Somma Vesuviana, Acerra e nel quartiere napoletano di Ponticelli. Una decina le persone portate in caserma e ascoltate per ore prima della svolta dettata dal decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di tre persone, tutte ritenute contigue al clan Cuccaro, attivo nella periferia orientale della città di Napoli (quartieri Ponticelli e Barra) oltre che in alcuni comuni del Vesuviano.
Si tratta Eugenio D’Atri, 33enne di Somma Vesuviana, Nicola Zucaro, 37enne di Casalnuovo, e Domenico Altrieri, 32enne di Saviano, in attesa nel penitenziario di Secondigliano della convalida del fermo, prevista entro martedì prossimo. I tre hanno ucciso i due gestori del centro scommesse perché avevano accumulato un debito di 20mila euro e non erano disposti a saldarlo. Durante il blitz di venerdì i carabinieri hanno sequestrato l’auto e la moto utilizzati per compiere il duplice omicidio oltre a piccole dosi di droga, rinvenute in varie abitazioni. Dalle indagini è emerso che i presunti killer e le due vittime si sarebbero dati appuntamento in via Olivella, dove poi è avvenuto il duplice delitto. Forse si è trattato di un tranello.
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