Si chiama clamidia ed è la più diffusa malattia sessuale che colpisce adulti e ragazzi, con una progressione che preoccupa medici e urologi al punto a richiedere il lancio di un vero e proprio allarme nazionale.
Se lo sono domandati gli specialisti in malattie sessualmente trasmissibili riunitisi recentemente a congresso per esaminare un trend del tutto nuovo nelle malattie sessuali.
Fino a qualche tempo fa, in Italia le malattie sessualmente trasmissibili erano in calo, come effetto strascico delle campagne di sensibilizzazione anti Aids. Ma i dati recenti esaminati dal congresso degli specialisti, svelano che su un campione di 93.400 ragazzi analizzati, 8 mila soffrono di Chlamydia trachomatis – questo è il nome scientifico della Clamidia – ovvero più d i 8 ragazzi su 100.
I risultati più recenti pubblicati dall’Istituto superiore di sanità confermano il dato. Come acclarato anche in Europa dove tra il 2014 e il 2015 sono stati diagnosticati 3,2 milioni di casi. Aggiungono che la diffusione della malattia è presente soprattutto al Nord d’Italia.
Tra le cause la crescente promiscuità dei rapporti sessuali, la scarsa igiene intima soprattutto nei ragazzi, e sempre nei ragazzi, la tendenza ad avere rapporti sessuali nella maggior parte dei casi non protetti.
L’aspetto più insidioso della clamidia è che non dà sintomi così evidenti da allarmare anticipatamente chi l’ha contratta. E ciò fa si che il 70% delle donne ed il 50% degli uomini che ce l’hanno non sanno di averla.
Quando i sintomi diventano evidenti, compaiono dopo 2-3 settimane dal contagio.
Nelle donne, il batterio infetta la cervice e l’uretra, causando perdite vaginale anomale o una fastidiosa sensazione di irritazione. Quando l’infezione si estende, causa in alcune donne dolori addominali al basso ventre, alla schiena, nausea, febbre e perdite ematiche anche al di fuori del ciclo mestruale. Se non scoperta per tempo l’infezione dalla cervice può estendersi al retto.
In gravidanza il rischio si estende anche al neonato. Infatti una mamma infetta può trasmettere al neonato l’infezione che sii manifesta come un’infiammazione agli occhi e all’apparato respiratorio. La clamidia è, infatti, una delle prime cause di congiuntivite e di polmonite nei neonati.
Negli uomini, i sintomi possono manifestarsi con secrezioni o sensazione di irritazione e prurito. Qualche volta, ma è raro, possono verificarsi infiammazione, ingrossamento e dolore ai testicoli.
Occorre fare molta attenzione in alcune pratiche sessuali variamente diffuse. In caso di rapporto anale, per esempio, la clamidia può infettare il retto e provocare dolori, perdite e sanguinamenti. In caso di rapporto orali, può infettare la gola.
Non esiste un vaccino al momento. La prevenzione più sicura è approcciare rapporti sessuali con le dovute protezioni specialmente nel caso di rapporti con partner differenti. Poiché le conseguenze, soprattutto nella donna, sono abbastanza gravi e possono comprendere anche la sterilità, e dato che il soggetto infetto può non esserne a conoscenza, nel caso di uno stile di vita sessualmente promiscuo, i medici raccomandano uno screening di laboratorio mediante una speciale analisi del sangue, svolto periodicamente. In tal caso scoperta precocemente, l’infezione può essere combattuta con successo con una cura a base di antibiotici.
Gli schemi terapeutici raccomandati prevedono l’uso per via orale di azitromicina o di una tetraciclina; in alternativa, di eritromicina o di un chinolone sempre per via orale. In gravidanza sono indicate amoxicillina o eritromicina, oppure clindamicina. Vanno trattati anche i partner sessuali.
Naturalmente la prevenzione migliore è l’informazione e l’educazione sessuale , specialmente nei ragazzi, che sono i soggetti meno attrezzati in genere per la protezione del rapporto sessuale con profilattico.