È la chiave capace di aprire tutte le porte con serratura a doppia mandata e di seminare il panico nelle città italiane svuotate dalle vacanze agostane e “territorio” privilegiato per scassinatori e ladri sempre più attrezzati e specializzati. Questo passepartout della microcriminalità si chiama “chiave bulgara” ed è nato ai tempi della Guerra Fredda, ideato dai servizi segreti bulgari per violare le serrature di ambasciate o uffici di paesi stranieri senza farsi sorprendere.
Già perché la chiave bulgara apre anche le porte blindate con serratura a doppia mandata e lo fa senza scasso. Quando si torna a casa, il furto si scopre solamente dopo avere aperto la porta. Quest’estate la chiave bulgara è stata abbondantemente utilizzata nel Nord Italia. Nel centro di Torino, alcuni malviventi hanno agito indisturbati violando la serratura di un appartamento e portando via alcuni quadri di pittori noti e lasciando tutto il resto, segno evidente di un furto programmato da tempo.
I furti con la chiave bulgara sono decisamente più sofisticati di quelli con scasso. Una volta che i ladri individuano l’abitazione per il colpo, inseriscono una “chiave morbida” in grado di leggere i codici della serratura e, successivamente, la sovrappongono a un secondo attrezzo, ruotando a destra e a sinistra. Dopo questa operazione si può rientrare alla
base e, con un tornio, si realizza una chiave master perfetta al millimetro.
Come prevenire questi furti? Gli esperti spiegano come la cosa migliore sia dotarsi di serrature di ultima generazione, dotate di chiavi piatte e codificate. Si tratta di chiavi speciali che possono essere riprodotte solamente se si ha in mano l’originale, almeno per il momento. Ma sono ancora pochi gli italiani che hanno scelto questa opzione: nel 70% delle case della Penisola vengono utilizzate le vecchie serrature a doppia mandata, mentre l’abitudine di proteggersi con allarmi e videocamere è ancora piuttosto rara. Esiste anche un sistema (chiamato Cerbero e prodotto a Torino) che integra la serratura tradizionale a un sistema elettronico con telecomando e che rende decisamente più difficile l’apertura della serratura anche a chi riesce a riprodurre la chiave. E dopo il danno, si rischia anche la beffa, non tutte le assicurazioni, infatti, sono disposte a risarcire i furti se non ci sono segni di effrazione.
Con l’insorgere del problema sono stati effettuati test su 60 cilindri di diverse marche e i risultati sono stati sconcertanti: l’80% delle serrature sono risultate facilmente apribili in pochi secondi. Meglio dormire sonni tranquilli con una chiave codificata, almeno fino a quando i ladri non riusciranno a clonare anche questo sistema di sicurezza.