L’obesità, un disagio non solo fisico ma anche sociale, potrebbe entrare di diritto tra le malattie croniche. Con una riduzione del’aspettativa di vita di 10 anni, l’obesità, come riportato in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, sta aumentando drammaticamente con un salto in avanti negli ultimi 40 anni. Per questo motivo, grazie anche alla spinta della Società europea dell’obesità (EASO) e delle associazioni scientifiche nazionali, un gruppo di Parlamentari europei di tutti gli schieramenti politici, hanno promosso la prima dichiarazione scritta che invita Commissione europea e Consiglio d’Europa “ad agire in vista di un riconoscimento armonizzato, a livello europeo, dell’obesità come malattia cronica”.
Come riporta Ansa Salute, “si stima che l’obesità colpirà, entro il 2030, il 50% dei cittadini europei e in molti Paesi, tra persone obese e sovrappeso, si raggiungerà il 90% della popolazione” ha detto il prof. Paolo Sbraccia.
“Come parlamentare italiano – ha aggiunto Laura Bianconi, membro della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato – non posso non associarmi all’invito della comunità scientifica nazionale e internazionale, sollecitando i colleghi Italiani eletti a Strasburgo ad aderire all’iniziativa”.
Appello all’Europa:
riconoscere obesità
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