"Negare oggi la portata del risultato elettorale delle amministrative, è un errore gravissimo e sarà sbagliato utilizzare i dati delle urne per indebolire il Governo. Bisogna affrontare i nodi politici con equilibrio e serietà, soprattutto con determinazione. Il Pd dovrà risolvere i suoi problemi interni, è innegabile che c'è una parte che rema contro il governo. Non bisognerà sottovalutare poi il voto dei grillini e sarà un errore imperdonabile sperare che svaniscano davanti ai problemi concreti delle città, una strategia di piccolo cabotaggio. Ma è il moderato e popolare che ha la sfida più complicata". Così Simona Vicari, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti ed esponente di Area Popolare. "Il centrodestra non esiste più, la parte estremista sta consumando la credibilità della parte più equilibrata e che ha cultura di governo. Noi siamo al governo e dobbiamo dare più voce, forza e rappresentanza alla nostra azione riformatrice. Stiamo cambiando questo Paese - aggiunge - ma i cittadini non vivono il cambiamento, non conoscono le istanze e le proposte del mondo moderato. Noi dobbiamo ascoltare la gente, risolvere con competenza e onestà i loro problemi, dobbiamo dare una prospettiva e una speranza ai nostri giovani dobbiamo rivoluzionare la gerarchia delle priorità con più incisività. I cittadini devono toccare i cambiamenti, viverli. Non devono aspettarli. La democrazia, i partiti, i corpi intermedi devono riprendere vigore nelle istituzioni: partiti scalabili, aperti alla gente, trasparenti, una selezione della classe dirigente che ridia ai cittadini la possibilità di scelta e il diritto di verifica e controllo. L'azione di Governo, che non ha precedenti nella storia repubblicana deve calare sui territori e dovrà essere vista come il gioco di una squadra a più voci. L'azione riformatrice - conclude - deve continuare con maggiore convinzione contro gli sfascisti a tutti i costi, con una nuova e maggiore coesione tra le forze della maggioranza dando priorità allo sviluppo economico del Paese che passa anche dalla approvazione del referendum costituzionale . Senza riforme non ci sarà sviluppo".