Dalle prime ore del mattino oltre 250 finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito oltre 50 perquisizioni e dando esecuzione a 19 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti e funzionari di Anas S.p.a., imprenditori titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche e anche un avvocato. Nello scandalo sarebbe coinvolto anche un deputato dell’attuale legislatura; secondo l’agenzia Askanews si tratterebbe di un deputato della XVIII legislatura.
La Guardia di Finanza ha sequestrato disponibilità finanziarie per 800mila euro.
Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi di reità, acquisiti nel corso delle investigazioni esperite dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. Si tratta della seconda parte dell’inchiesta scattata nell’ottobre scorso sulle mazzette pagate dagli imprenditori destinatari degli appalti ai funzionari dell’Anas.
Il politico è il deputato di Forza Italia Martinelli, per lui sono stati ipotizzati i reati di turbativa d’asta e corruzione. In particolare al parlamentare componente della settima commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici che attribuisce la possibilità “di poter garantire la nomina di un presidente di gara che non fosse ostile all’impresa”. A Martinelli, scrive l’Adnkrnonos, si contesta d’essere intervenuto nell’appalto riguardante la Strada centrale sicula statale 117 e i lavori in corrispondenza dello svincolo con la Strada statale 20 e quello per Nicosia Nord. Per questo suo intervento avrebbe ricevuto 10mila euro nonché la promessa di un ulteriore somma di denaro di 270mila euro che avrebbe poi suddiviso con due dei principali imputati, uno dei quali Antonella Accroglianò conosciuta come ‘la dama nera’ ed ex funzionaria dell’Anas.
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