Appalti pilotati dai Casalesi, due imprenditori finiscono in manette. C’è anche il re del Cardarelli
Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle province di Caserta e Napoli i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (una in carcere e una ai domiciliari) emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di due indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e turbata libertà degli incanti con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine, ha consentito, tra l’altro, di appurare l’appartenenza al clan dei Casalesi (fazione Iovine) di un imprenditore dell’agro aversano che, negli anni dal 2007 al 2011, grazie a società di comodo tutte riconducibili al citato sodalizio criminale, riuscì ad aggiudicarsi la gara d’appalto per la realizzazione dell’area P.I.P. di Aversa. I due imprenditori coinvolti – chiamati in causa grazie alle dichiarazioni del boss pentito Antonio Iovine – sono Ferdinando Di Lauro (nella foto in alto), che in passato ha ottenuto in via esclusiva appalti anche all’ospedale Cardarelli di Napoli, e Andrea Grieco. Insieme al personale Gico della Guardia di Finanza di Napoli, i carabinieri hanno anche eseguito un sequestro di beni (auto, immobili e conti correnti), riconducibili a Di Lauro, pari a due milioni e mezzo di euro.
Di Lauro, insieme al socio Andrea Grieco, avrebbe acquistato un lotto di terreno inserito in quell’area con l’obiettivo di modificare il piano regolatore del Comune di Aversa facendo transitare il lotto da zona industriale a edificabile. Non riuscendo nell’intento, l’attenzione si sarebbe spostata sul bando di gara indetto dal comune per la realizzazione nella stessa area della zona Pip da realizzarsi sul terreno di sua proprietà. Gara che inizialmente si aggiudico’ un altro imprenditore, Michele Russo, che poi pero’ rinuncio’ all’appalto dopo essere stato avvicinato da Antonio Iovine, in quegli anni latitante. Per conto di Iovine, Di Lauro avrebbe costituito poi una società, G&D Prefabbricati, per partecipare alla nuova gara con l’intento di aggiudicarsi l’intera opera per la realizzazione di immobili nella zona Pip per un circa 25 milioni di euro.