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sabato, 25 agosto 2018

“A due passi da La Mecca, nella base militare di Taif in Arabia Saudita, aereo 747 cargo carico di bombe appena atterrato. Penultima fermata. La prossima in Yemen, dove, quelle stesse bombe hanno già ucciso 400 bambini, per una guerra che l’ONU ha duramente condannato. Tutto questo con l’avallo del governo Renzi”. La denuncia, aggiornata via Facebook, lanciata ieri in Parlamento dal deputato sardo di Unidos Mauro Pili  testimonia che queste forniture di bombe ‘made in Italy’ destinate alla sanguinosa guerra in Yemen continua a ritmi sempre più serrati.

bombe

Nel video pubblicato dal deputato Pili si vede l’imbarco in partenza dall’aeroporto di Cagliari di ordigni su di un cargo 747 della compagnia azera Silk Ways diretto in Yemen con scalo a La Mecca. Aiutati dal buio, camion colmi di pallet pieni di bombe raggiungono l’aereo per essere caricati. Riyad rappresenta il principale cliente dell’industria militare italiana. L’ultimo carico di ordigni fabbricati dalla RWM Italia S.p.a. di Domusnovas, nel Sulcis, era decollato sempre da Cagliari lo scorso 29 ottobre alla volta della base aera saudita di Taif.

Urgenza più che comprensibile, vista la valanga di bombe che da otto mesi i cacciabombardieri Sauditi stanno sganciando quotidianamente contro i ribelli sciiti in Yemen, senza alcun riguardo per i danni collaterali inflitti alla popolazione civile: le Nazioni Unite denunciano che da fine marzo sono almeno 2.600 i morti civili, due terzi dei quali uccisi nei raid aerei della colazione a guida saudita. A fine ottobre lo stesso Ban Ki Moon ha denunciato il bombardamento saudita di un ospedale di Medici Senza Fronetiere a Saada, il trentanovesimo ospedale colpito in Yemen dall’inizio dei raid.