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Curiosità

Armonia di coppia, i 12 brutti motivi che ci rubano il sonno

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Esistono vari motivi per cui ognuno di noi non riesce a dormire pianamente. Secondo una ricerca sono addiritture 12 i motivi per cui non dormiremo bene.

Esistono vari motivi per cui ognuno di noi non riesce a dormire pianamente. Secondo una ricerca sono addiritture 12 i motivi per cui non dormiremo bene.

Esteri
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1. “Mi hai rubato le coperte!”
Soprattutto d’inverno. Quando ci addormentiamo sotto due strati di coperte e ci risvegliamo poco dopo scoperte e col freddo addosso. Accorgendoci che a impossessarsene è stato l’altro. Che vediamo raggomitolato e avvolto in stile urumaki, nel suo angolo privato di tepore. Una soluzione è riappropriarsi delicatamente delle coperte (rischiando di svegliare il partner). O, in alternativa, prenderne dall’armadio delle nuove. Per la serie, chi fa da sé dorme meglio.

2.Quando uno dei due russa
Quando gola e naso si coalizzano contro di noi e fanno russare il partner, svegliarsi è inevitabile. E non è solo questo il punto. La cosa più snervante è la difficoltà a riaddormentarsi. Perché raramente chi russa lo fa per poco: potrebbe andare avanti per buona parte della notte. Come soluzione temporanea c’è quella di destare il partner sperando che non ricominci. Ma non eviterà all’episodio di ripetersi, la notte dopo.

3. L’alito sul collo
Che sia buono o cattivo, ritrovarsi addosso il fiato dell’altro non è piacevole. Anche se si tratta della persona che amiamo. Tanto più se l’aria sul collo diventa un’abitudine e non più una “ventata” occasionale. Meglio conservare il proprio fiato e parlarne l’indomani. Fare presente al partner il fastidio in maniera “carina” eviterà che l’episodio si cronicizzi.

4. “Un’ultima occhiata ai social o non dormo”
Dal sottofondo musicale della musica classica alla luce soffusa. Dalla lettura a notte fonda dei social sullo smartphone fino alla tv accesa. A volte abbiamo dei piccoli vizi “da sonno”. Che, se non assecondiamo, ci impediscono di dormire. Il problema nasce quando a rimetterci è il riposo dell’altro. Il compromesso di dormire con la tv accesa infatti non fa per tutti. Pensate a chi è turbato dal ticchettio dell’orologio, o dalla perdita d’acqua del rubinetto: ignorare rumori di sottofondo o luce irradiata dallo schermo per lui sarebbe infattibile.

5. La posizione del vitruviano
Essere prepotenti non giova all’armonia di coppia. Figuriamoci a quella di letto. Eppure a volte quella posizione, da donna o uomo in stile vitruviano, gambe e braccia a stella, scatta in automatico. E finiamo a occupare anche lo spazio dell’altro, senza accorgercene. Che poi, a chi piace rimanere all’angolo? Affettivamente, e in questo caso “letteralmente” parlando, a nessuno.

6. Tu, lui, l’acqua e lo sciacquone
C’è chi la notte si alza a bere. Poi c’è chi si alza per andare in bagno. E a quel punto parte lo sciacquone, con il suo ritornello. Che, a volte, può svegliare l’altro. Generalmente chi si è svegliato da sé torna poi a dormire con nonchalance. Attenzione però. Lo stesso epilogo non è detto che valga per chi è stato svegliato!

7. Le ripicche prima di addormentarsi
Ci sono situazioni in cui dormire, tutto sommato, non sarebbe complicato. Se, prima di coricarsi, uno dei due partner non aprisse discorsi che sarebbe meglio fare di giorno. “Secondo me tra noi c’è qualcosa che non va”, “ti sento distante”, “sono confusa”, “mi ha dato fastidio quella cosa che hai detto”. E altre parentesi simili. La stanchezza serale non sprona il dialogo. E riposare bene con alcune parentesi aperte può esser difficile.

8. “Domani mi sveglio presto”
Molto presto. Forse troppo. A volte il sonno è bello ma dura poco. Come quando l’altro deve impostare la sveglia alle 6.00. E magari la lascia suonare due-tre-quattro volte, perché alla prima chiamata di allarme non si sveglia. In compenso a svegliarti subito sei tu. Quando gli orari di lavoro sono diversi, ecco che i reciproci bioritmi possono non coincidere più. E i tempi di dormita si accorciano.

9. Quando ad addormentarsi è la tua spalla
Evviva le coccole, la dolcezza, gli abbracci in notturna. Ma quando ci si addormenta “a peso morto” sull’altro possiamo disturbarne il sonno. E provocare episodi di formicolio, fastidio, addormentamento di spalle e braccia. Viva l’auto-regolazione: impariamo ad appoggiarci sul partner col giusto peso.

10. Se l’altro “non trova pace”.
Prima a destra, poi sul lato sinistro. Rigirato di spalle, a pancia in giù o con la testa sprofondata nel cuscino. Quando uno dei due partner continua a muoversi nel sonno, dormire per l’altro diventa una vera avventura alla “Alice in Wonderland”. Non sai mai quale sarà la sua prossima mossa: dalla calciata alla manata in faccia. Per la serie: “e adesso cosa mi succederà?”

11. “Chiudi la bocca?”
Se alcuni discorsi prima di andare a letto possono evitare di essere affrontati, per altri non c’è via di fuga. Come per quelli che si fanno da addormentati. Allora può accadere che il partner inneschi veri monologhi, che insceni dialoghi esilaranti, che rida o che pianga nel sonno. Che dire poi di chi soffre di bruxismo e batte i denti svegliando l’altro?

12. I piedi gelati (e l’egoismo borderline)
Egoista non è chi fa ciò che vuole ma chi pretende che l’altro faccia ciò che desidera. Quando si dorme però ecco che il confine diventa ancora più sottile. Così può succedere involontariamente di agganciare i propri piedi gelidi sull’altro, per riscaldarseli. L’effetto ghiaccio può provocarne il risveglio immediato. Quello dei piedi gelati è comunque un fattore facilmente gestibile: basta regalare al partner dei bei calzini di lana. O indossarli, a propria volta!