27 settembre 11:33  |  Cronaca

L’ex premier thailandese Yingluck Shinawatra è stata condannata oggi in contumacia a cinque anni di reclusione per negligenza. L’accusa  in relazione al disastroso programma di sussidi statali ai produttori di riso che mise in pratica prima del golpe che la depose nel 2014.

Rischiava fino a 10 anni di carcere

La condanna è stata annunciata pochi minuti fa dalla Corte suprema di Bangkok. Yingluck, che è fuggita all’estero prima della lettura del verdetto originariamente prevista un mese fa, rischiava fino a 10 anni di carcere.

L’ex premier ha spaccato l’opinione pubblica

Eletta con grandi consensi nell’agosto 2011, la ex premier è rimasta al potere fino a maggio del 2014. Fu destituita da un golpe militare dopo mesi di proteste contro il governo.

Appartiene a una famiglia che ha vinto tutte le elezioni dal 2001 e soprattutto è la sorella minore di Thaksin, magnate delle telecomunicazioni di cui si ricorda una parentesi nel calcio come proprietario del Manchester City (da giugno 2007 a settembre 2008) e che da premier fu coinvolto in vari scandali prima di essere deposto e di fuggire all’estero per evitare una condanna per corruzione.

Il giudizio sugli Shinawatra spacca da anni la Thailandia, le regioni rurali del nord li sostengono mentre i borghesi li detestano. E proprio di un sistema di sussidi ai contadini, in particolare ai coltivatori di riso, Yingluck doveva rispondere: aveva stabilito che i raccolti fossero pagati il doppio del prezzo e così lo stato avrebbe perso circa 8 miliardi di dollari mentre il riso marciva nei depositi. Una mossa elettorale, secondo i suoi accusatori, laddove gli Shinawatra si sono sempre difesi denunciando un uso politico della giustizia nei loro confronti. CONTINUA A LEGGERE