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Chi ha combattuto in sede legale Cirio e Parmalat per i rispettivi bond che tanti danni hanno provocato ai consumatori italiani, ora prova col suo studio associato con base a Rimini a coprire la falla dei derivati finanziari della Regione Campania. L'avvocato Luca Zamagni, insieme ai colleghi Cedrini e Urbinati, ha ottenuto l'incarico dalla giunta regionale superando alcuni competitors tra cui l'ex commissario Pd Napoli Nicola Tremante. Tutto nasce lo scorso febbraio quando Caldoro decide di voler i vedere chiaro sugli swap sottoscritti nell'era Bassolino, anche sulla base delle indicazioni ricevute dagli ispettori del Ministero dell'Economia. Il gentleman's agreement tra il governatore e il suo predecessore si incrinò su questo fronte, perché il "buco" creato da questi strumenti di ristrutturazione del debito con alcune banche potrebbe ammontare a circa 3 miliardi di euro.
Dovranno quindi verificare la presenza di eventuali anomalie a danno della Regione Campania e l’assistenza della stessa nelle strategie da portare avanti. La Giunta è ricorsa ad avviso pubblico dopo aver accertato l’inesistenza di personale interno adeguatamente qualificato per rispondere alle esigenze individuate. Una procedura che - come sottolinea in una nota Palazzo S.Lucia - ha due soli precedenti, in Regione Calabria e nel Comune di Jesi, a fronte della pratica di affidamento diretto regolarmente adottata altrove, come in Regione Toscana e Regione Lombardia. Lo studio vincitore condurrà una analisi finanziaria e giuridica dei contratti stipulati e redigerà una relazione tecnica comprendente sia gli aspetti matematico-finanziari delle operazioni, sia l’analisi giuridica dei contratti di finanza derivati sottoscritti, con particolare riferimento all’avvenuto rispetto delle condizioni di legge sin dalla fase precontrattuale. Entro 60 giorni dall’affidamento dell’incarico per redigere la proposta, con possibilità di una sola proroga di ulteriori 30 giorni per motivate ragioni, i legali riminesi dovranno assistere ed affiancare l’Amministrazione negli eventuali approfondimenti istruttori con le controparti bancarie anche presso il foro di Londra, ed eventualmente assicurare la rappresentanza in giudizio e il patrocinio legale. Insomma, si va in tribunale per chiedere i danni o al massimo una transazione. Il compenso per l’incarico è pari a 60 mila euro lordi. Cifra modesta rispetto a quella da recuperare.