Piogge di inchieste: potere sotto scacco della procura
Coppa America, ipotizzata turbativa d’asta. Rimborsopoli, Finanza di nuovo in Consiglio

Ai tempi di Bassolino regnante, non si ricordano così tante indagini sul potere locale tutte insieme e di tal tenore. Una messe di fascicoli aperti dalla Procura di Napoli, che non ha risparmiato alcun palazzo, è caduta invece da tre anni a questa parte. Si va dalla gestione della Coppa America – l’ultima ipotesi è turbativa d’asta per la quale sono indagati il sindaco de Magistris, il governatore Caldoro e l’ex presidente della Provincia Cesaro – a Rimborsopoli in Consiglio regionale (la Finanza è tornata in queste ore all’isola F13 per acquisire la documentazione relativa ai contratti dei collaboratori, comandati o semplici portaborse non inquadrati) fino alla storia delle multe stradali che l’assessore comunale Tommasielli avrebbe fatto cancellare ad un parente. Una situazione paradossale, per quanto si tratti di semplici ipotesi investigative, che mette di fatto sotto scacco le istituzioni locali. O quantomeno in posizione di forte imbarazzo.
La sensazione è che, se per Caldoro gli sforzi compiuti sul piano legislativo e le dimissioni del suo braccio destro dal ruolo di capogruppo abbiano aperto una “tregua” col Palazzo di Giustizia, più delicata appaia la situazione di de Magistris alle prese con una “guerra” continua con i suoi ex colleghi magistrati. Cesaro sembra più defilato non essendo più al timone della Provincia. Senza dimenticare che l’ex coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino è ancora chiuso nel carcere di Secondigliano. Insomma, politica e società civile (Industriali e Camera di Commercio) sono nel mirino, monitorate, controllate, forse come mai accaduto negli ultimi anni a Napoli. La magistratura svolge il proprio ruolo, ma la città rischia seriamente di essere “commissariata”.
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