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Piu Europa disastro a Marano: errori e abusi,opere a rischio

Quattro progetti da rimodulare: primo il convento francescano

Piu Europa disastro a Marano: errori e abusi,opere a rischio


Piu Europa, il grande disastro. E' corsa contro il tempo per scongiurare la perdita di rilevanti stanziamenti, circa 20 milioni di euro finanziati dall'Europa per realizzare opere pubbliche da ultimare entro l'autunno del 2015. Occorrerà rimodulare almeno quattro dei sei progetti redatti, tra il 2011 e il 2012, che dovrebbero ridisegnare il volto urbanistico della città di Marano. I progetti, tra cui quelli per il restauro del convento francescano di Santa Maria degli Angeli, quelli per la realizzazione di una bretella di raccordo e di un parco urbano, sono da rifare o, nella migliore delle ipotesi, da rimodulare a causa di una serie di intoppi burocratici ma soprattutto di errori commessi in fase di progettazione dagli uffici comunali. E così, dopo le polemiche sulle somme elargite in sede di programmazione dai tecnici e consulenti dell'Ente, ora la querelle si sposta sulla validità della progettazione. La Regione, ente che gestisce materialmente le risorse, ha già sollecitato il Comune ad accelerare alcune procedure amministrative. Su tutte quella relativa al convento francescano di Santa Maria degli Angeli, struttura del 1600 sottoposta a vincolo della soprintendenza ai beni architettonici. La storia del convento di via Casalanno si trascina da tempo, da quando la Soprintendenza non volle concedere il benestare per i lavori di restauro dell'immobile per cui, soltanto di recente, è stata firmata una convenzione tra il Comune e i frati minori. Un no dettato da una precisa motivazione: sulla facciata laterale del convento è stato infatti perpetrato, nel lontano 2004, un imponente abuso edilizio. Motivo che indotto la soprintendente Amalia Scielzo ad invitare l'Ente ad adottare i necessari procedimenti tecnico-amministrativi, tutti tesi al ripristino dell'originario stato dei luoghi o all'abbattimento di un'ala della palazzina contigua alla struttura religiosa: quella che, in pratica, ha letteralmente murato le finestre del convento.

Misure finora mai adottate dalle ultime amministrazioni cittadine e che necessitano di alcuni step, tra cui la revoca della Dichiarazione di inizio attività (il procedimento è già stato ultimato dall'ufficio tecnico) con la quale noti imprenditori della zona realizzarono l'intera palazzina, poi finita nel mirino della magistratura e posta sotto sequestro. Un'altra tegola, insomma, che si è abbattuta sul Comune dopo quella, altrettanto paradossale, inerente all'arteria che dovrebbe collegare via Marano-Pianura con l'area cimiteriale, i cui lavori sono da anni ostacolati dalla presenza lungo il tracciato di un capannone abusivo. Un manufatto sorto qualche decennio fa, ben visibile e noto alla stragrande maggioranza di tecnici comunali e cittadini, ma incredibilmente "sfuggito" in fase di progettazione. Identico refrain anche per la costituenda compagnia dei carabinieri, finanziata con fondi comunali ed europei. La struttura è in fase avanzata di realizzazione ma, nonostante i lavori procedano speditamente, non è stato ancora sottoscritto un atto di convenzione che disciplini il rapporto tra l'Arma dei carabinieri e il Comune. Dal bailamme del Piu Europa in salsa maranese si salva solo via Nuvoletta, la strada in cui è ubicato il municipio, in gran spolvero dopo gli ultimi interventi, e il palazzo di giustizia sottoposto anch'esso ad importanti lavori di restyling. Una ristrutturazione che alla fine potrebbe servire a ben poco, visto il provvedimento che ha sancito la soppressione di tutte le sezioni distaccate del tribunale di Napoli. In futuro, tuttavia, i locali di via Nuvoletta potrebbero diventare sede di altri uffici comunali.

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