Aldo Giannuli, storico ed esperto di intelligence, è stato intervistato dal sito affaritaliani.it, ha fatto il punto sulla situazione a Bruxelles.
L’esperto ritiene che l’arresto di Salah sia correlato a quanto accaduto: “Due avvenimenti di questa portata a distanza di cinque giorni molto difficilmente possono essere casuali. Significativamente, sono avvenuti poco dopo che Salah si è detto disposto a collaborare a patto di non essere estradato in Francia”.
Che l’attacco sia improvvisato, ha spiegato Giannuli, è fuori discussione: “Questo attacco ci fa capire una cosa: i jihadisti hanno cellule diffuse sul territorio belga. Un attentato come questo si può improvvisare fino a un certo punto. Viene da pensare che questi abbiano già pronti nel cassetto una serie di piani di attacco pronti a messere in atto alla bisogna.
“Finora l’abbiamo scansata per tre fattori – ha aggiunto spiegando perchè in Italia non ci sono stati ancora attentati – il potente aiuto di uno straordinario soggetto geopolitico come il Vaticano, il grande reticolo informativo nei paesi mediorientali dell’Eni e infine, non fa piacere dirlo ma è così, dal controllo del territorio operato dalla malavita organizzata che non ha alcun interesse a veder moltiplicare le misure di sicurezza che ostacolerebbero i suoi affari. Ma attenti, questo non può durare per l’eternità”.
Dobbiamo, purtroppo aspettarci nuovi attentati, ha spiegato l’esperto: “Questo purtroppo è l’avviso di una nuova ondata in arrivo. L’europa dovrebbe darsi una struttura di intelligence degna di questo nome, evitare errori o bambinate oscurando siti jihadisti. Serve penetrazione in quel mondo ed evitare errori come interventi occidentali in Libia o cose del genere. Per cinque jihadisti che elimini ne fai nascere altri dieci. Se non riusciamo a inaridire le fonti di reclutamento avremo perso”.