Pubblichiamo la lettera inviataci da un nostro lettore in quanto riteniamo doveroso dare voce a chi denuncia irregolarità, sopratutto nella vita quotidiana e nella speranza che episodi del genere, laddove fossero provati, non si ripetano.
Attenti alla truffa del tassista che approfitta degli sprovveduti e gli offre la tariffa fissa.
Ci risiamo con i tassisti furbetti che provano a spillare soldi ai clienti occasionali. Certo non si vuole generalizzare ma sembrerebbe proprio il caso di dire che l’occasione fa l’uomo ladro. Questa settimana ho scelto di prendere un taxi tre volte. Di solito la corsa che faccio con il taxi è sempre la stessa: Piazza Garibaldi – Questura di Napoli(Piazza Matteotti) e ritorno, al massimo allungo il tragitto su corso meridionale dove ho un secondo ufficio. Fin qui tutto sembrerebbe normale se on fosse che al secondo giro di taxi, direzione piazza Matteotti dopo aver pagato 7,90 euro e lasciato la mancia del resto di 10,00, scendendo dimentico al suo interno una busta di carta con un maglione appena acquistato (50,00 euro). Resomi conto qualche istante dopo della dimenticanza -2 minuti al massimo- contatto le quattro compagnie di taxi napoletane riferendo l’accaduto. Il problema è che il taxi che ho usato non possiede la radio. Conseguenza: perdo il maglione. Mea culpa, doveva andare così – noi napoletani ci abbracciamo molte croci e questa è una di quelle -. Stamattina 7 maggio la metro linea 1 di Napoli è ferma per un guasto tecnico. Sono a Piazza Garibaldi e decido, anche se indispettito dall’esperienza di qualche giorno prima, di prendere un taxi. Giunto all’area di sosta taxi chiedo chi è il primo mezzo disponibile e anche stavolta niente radio a bordo. Allora chiedo se è possibile prendere un radio taxi ma mi viene spiegato che l’ordine di uscita è quello e non è possibile cambiare a meno che non prenoti il taxi con una telefonata. Poco male, devo andare a lavoro e decido di prendere il primo che mi è stato offerto. Mi accomodo in macchina e dò le indicazioni al conducente. Come al solito devo andare in questura e la prima domanda che mi viene fatta dal tassista consiste nello scegliere la tariffa fissa a 11 euro oppure andare a destinazione seguendo la tariffa segnata dal tassametro. A questo punto non posso credere alle mie orecchie: la corsa da piazza Garibaldi a Piazza Matteotti, partendo dallo scatto di partenza di 3,50 euro arriva a quasi 6,00euro se non si trova traffico. Con il traffico si raggiunge la cifra di circa 8,00 euro. Allora perché il tassista mi offre la conveniente proposta di pagarne 11,00? faccio notare la mia perplessità al conducente che con un sorriso sornione e un po’ beffardo mi risponde che la sua è una domanda di rito e un’offerta che deve proporre ai passeggeri. Passeggeri? Rito? Offerta? Io la chiamerei truffa, senza mezzi termini. Nonostante la consapevolezza del costo di un tragitto, pagato a fine corsa 5,80 euro, il conducente mio ha offerto di pagare 11 euro. Avrà pensato che fossi uno sprovveduto, ci avrà provato, ma a questo giro gli ha detto male. Chissà però a quante persone avrà fatto la stessa proposta facendo pagare più del dovuto.
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