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Politica

Bergoglio in udienza generale: «Rifugiati sono nostri fratelli»

Udienza generale di Papa Francesco
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Il Papa questa mattina è stato accompagnato da quattro bambini intorno ai dieci anni - due femmine e due maschi – in occasione del tragitto che lo ha condotto al sagrato di San Pietro. Vestiti del saio, i bambini hanno viaggiato sulla jeep bianca e assistito al saluto che Francesco ha fatto alle decine di bimbi; il Pontefice, prima dell'arrivo, si è fermato per salutare una signora anziana, che ha scambiato con lui diverse frasi e alla fine lo ha abbracciato.

Arrivato a destinazione, il Papa ha voluto che un gruppo di una decina di rifugiati di colore si sedessero accanto a lui in occasione dell'udienza generale in piazza San Pietro, davanti a circa 15mila persone. E quando ha parlato del tema di “toccare gli esclusi”, ha spiegato ai fedeli: «Oggi mi accompagnano qui questi ragazzi: tanti pensano di loro che è meglio che fossero rimasti nella loro terra, ma lì soffrivano tanto, sono i nostri rifugiati: ma tanti li considerano esclusi, per favore: sono i nostri fratelli», ha detto. «Il cristiano non esclude nessuno, dà posto a tutti, lascia venire tutti», ha detto il Papa. Il tutto commentando il brano della guarigione del lebbroso, per il quale Gesù viola la legge mosaica, che vietava al lebbroso di accedere alla città e al tempio e ai 'normali' di accostarsi ai lebbrosi. «Gesù è profondamente colpito da quest'uomo, il vangelo sottolinea che ne ebbe compassione, tese la mano e lo toccò e fu purificato». Sulla stessa lunghezza d'onda, infatti, precedentemente aveva esordito: «Vi farò una confidenza personale. La sera, prima di andare a letto, prego: “Signore, se vuoi puoi purificarmi” e prego cinque Padre nostro, una per ogni piaga di Gesù. Questo faccio io, potete farlo anche voi a casa». Quindi, a fine catechesi, Bergoglio ha invitato fedeli e pellegrini in piazza a recitare tre volte la sua preghiera serale.