La storia di Sara inizia il 5 agosto di nove anni fa quando la piccolamuore fulminata toccando un cavo elettrico di una giostra in Calabria. Una morte che subito viene interpretata dalla famiglia come una specifica volontà divina. E da quel momento sono accaduti tanti “fatti strani”.
Mamma Morena Il primo quello svelato da Anna, la mamma di Sara, che il giorno del funerale racconta che la piccola, il 4 agosto, la sera prima di morire, le confida di aver conosciuto un’altra mamma, con i capelli azzurri e gli occhi castani, dal nome Morena, e che sarebbe stata felicissima di andare da lei. A Capocabana, in Bolivia, esiste un santuario dove si venera la Madonna Morena, le cui celebrazioni si svolgono proprio il 5 e 6 agosto.
Le foto misteriose Una foto, scattata da un professionista nella chiesa di San Martino in Colle, ritrae mamma Anna con in mano il santino di Sara. L’anomalia è che l’immagine della piccola è in negativo, come una Sindone. Stampando però la foto in negativo Sara torna ad essere a colori. Una cosa “inspiegabile”, anche per gli esperti della Scientifica che hanno “vivisezionato” le foto ed hanno escluso trucchi o fotomontaggi.
Gubbio e Padova Una donna di Gubbio e una di Padova, in stato interessante e malate gravemente, secondo i medici devono abortire. Entrambe pregano la piccola Sara ed entrambe diventano mamme.
Il prete malato
Un giovane sacerdote del Congo, studente a Roma e ospite di una parrocchia eugubina, viene ricoverato a Perugia in pericolo di vita. Il vescovo Ceccobelli va a trovarlo e gli regala un ricordino di Sara. Il sacerdote lo bacia e lo mette sotto il cuscino. Adesso è guarito.
Bimba malata Una bimba, malata di un tumore al cervello, vede pochissimo e per i medici non ha scampo anche perché operandola può finire su una sedia a rotelle o rimanere sotto i ferri. Dopo una preghiera sulla tomba di Sara la bimba viene operata: il chirurgo rivela di aver avuto la sensazione che la sua mano fosse guidata. La bimba è guarita, va a scuola ed è tra le più brave.
Luana in preghiera Luana Cavazza, 41 anni di Latina, affetta da ependimoma, un tumore maligno nella zona cervicale, due giorni prima di sottoporsi all’ultimo esame per essere operata, invitata da un’amica prega sulla tomba di Sara. Due giorni la risposta della risonanza: guarita. I medici certificano “una guarigione scientificamente inspiegabile”.
Il vescovo testimone Il vescovo Ceccobelli è testimone di un altro fatto strano avvenuto a San Martino in Colle dopo una messa per le anime dei bambini defunti: “Tra tanti palloncini lanciati in cielo uno, di colore bianco, si ferma e discende accanto alla statua della Madonna e poi vicino a un ulivo caro alla piccola Sara dove rimane sospeso per tre giorni”.
Fonte Corriere dell’Umbria