L’ombra del calcioscommesse su un calciatore della serie A e della Nazionale. Sono ore tormentate per Armando Izzo, difensore 24enne originario di Scampia, coinvolto in alcune presunte combine durante la stagione di serie B 2013-14. Giocatore del Genoa, Izzo nei giorni scorsi era a Coverciano per uno stage con la Nazionale di Antonio Conte in vista dei prossimi Europei, in programma a giugno in Francia.
L’operazione è scattata all’alba di lunedì 23 maggio quando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip partenopeo, a carico di 10 persone (7 in carcere, 3 ai domiciliari) ritenute responsabili a vario titolo di aver partecipato all’associazione di tipo mafioso della “Vanella Grassi”, operante nei quartieri a nord del capoluogo campano, in primis a Secondigliano. Un’altra persona è indagata per il favoreggiamento di uno dei capi del gruppo camorristico. Altri due soggetti per aver invece alterato il risultato di partite di calcio professionistico a favore della stessa organizzazione, reati tutti aggravati da finalità mafiose.
I RUOLI – Nel corso delle indagini condotte dal magistrato Maurizio De Falco e coordinate da Filippo Beatrice, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, e i militari dell’Arma hanno identificato i componenti, la rete di affiliati vicina al capo clan Umberto Accurso (arrestato lo scorso 11 maggio dopo due anni di latitanza) e individuato gli specifici incarichi di “armiere”, “capo piazza”, “pusher” e “distributori di mesate” agli affiliati e ai familiari dei detenuti.
CI DOBBIAMO MANGIARE TRE POLPETTE:
CALCIOSCOMMESSE – Decisive ai fini dell’indagine le dichiarazioni di Antonio Accurso, considerato uno dei reggenti del clan, arrestato nel maggio del 2014 e poi diventato collaborare con la giustizia. Le sue parole hanno portato alla luce l’interesse della Vanella Grassi nel settore del calcioscommesse, in cui reinvestire proventi illecitamente accumulati con il traffico di stupefacenti e le estorsione. Portata alla luce anche la capacità di influenzare alcune partite del campionato di serie B della stagione 2013-2014, in particolare di partite giocate in Campania nel maggio 2014: attraverso un “contatto” (un calciatore adesso in serie A – indagato ma non raggiunto da misura cautelare) il capo clan e suoi sodali hanno attratto nell’orbita criminale altri soggetti; questi hanno messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere giocatori di una squadra campana di serie B, influenzando direttamente 2 partite disputate nel maggio 2014.
IZZO E LA VANELLA GRASSI – Sono tre i calciatori indagati: si tratta del difensore del Genoa e della Nazionale, Armando Izzo (non ai domiciliari perché nelle due partite in questione non ha giocato per un presunto infortunio), il centrocampista dell’Acireale, Francesco Millesi (ai domiciliari) già in forza all’Avellino, e l’ex calciatore Luca Pini (ai domiciliari). A questi va ad aggiungersi il difensore Maurizio Peccarisi, all’epoca dei fatti in forza all’Avellino. Quest’ultimo, al momento, risulta solo indagato: è stato avvicinato da Millesi che, con una cifra di 30 mila euro, lo avrebbe convinto a favorire la rete della squadra avversaria (il Modena).
Izzo è il nipote di Salvatore Petriccione, considerato dagli investigatori il fondatore del clan di via Vanella Grassi, detenuto dal 2008.
Nei riguardi dei tre si ipotizza il reato di partecipazione esterna ad associazione mafiosa. Sono due le partite per le quali la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ipotizza il reato di frode sportiva. La prima è Modena-Avellino del 17 marzo 2014, terminata con la vittoria degli emiliani per 1-0; la seconda è Avellino-Reggina del 24 maggio dello stesso anno, terminata con la vittoria degli irpini per 3-0. Prima di queste due gare è fallito un precedente tentativo di influenzare il risultato di Avellino-Trapani (13 maggio, 3-3 il risultato finale) mentre la successiva combine di Padova-Avellino, in programma il 30 maggio (ultima giornata di campionato) è saltata grazie all’intervento dei carabinieri che arrestarono Antonio Accurso e altri affiliati per il loro coinvolgimento nel duplice efferato omicidio dei fratelli Matuozzo, uccisi il 29 agosto del 2013. Blitz scattato proprio mentre Accurso e i suoi sodali festeggiavano per la larga vittoria (3-0) dell’Avellino contro la Reggina.
PRONTA INCHIESTA PROCURA FEDERALE – In relazione all’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che questa mattina ha portato ad una serie di arresti per l’attività illecita di scommesse su partite di Serie B, il Procuratore Federale Stefano Palazzi ha preso contatto con il Procuratore aggiunto Filippo Beatrice ricevendo la piena disponibilità alla trasmissione degli atti allo stato delle indagini. Nelle prossime ore sarà formalmente aperta un’inchiesta della Procura federale sul caso e nei prossimi giorni verrà disposto il ritiro degli atti dalla Dda di Napoli.
L’ELENCO DEGLI ARRESTATI:
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