Alla vigilia del referendum sulla permanenza nella Ue della Gran Bretagna, la Banca europea degli investimenti rende noti i finanziamenti erogati nell'ultimo anno nell'ambito del Piano Junker. Complessivamente sono stati concessi prestiti per 17,7 miliardi di euro, che a loro volta avrebbero generato 106,8 miliardi d'investimenti. Le risorse della Bei rappresentano il 34% del piano Juncker, che vale invece 315 miliardi di euro. All'interno del piano sono 40 le operazioni approvate in Italia, per un totale di 2 miliardi di euro destinati a prestiti, garanzie ed equity. Il Piano Juncker, si stima, è riuscito ad attivare nel nostro Paese 13,7 miliardi di euro in investimenti. "Il progetto non è la panacea assoluta, ma ha un importante valore politico per l'Europa. Oggi come Bei", ha spiegato il vice presidente della Bei Dario Scannapieco, "riusciamo a fare operazioni che senza la garanzia europea non sarebbero possibili. E' cambiato anche il paradigma, nel passato prevaleva il contributo a fondo perduto, oggi la leva consente di stimolare il moltiplicatore degli investimenti privati". Scannapieco ha poi specificato che i prestiti Tltro della Bce, nati per favorire il credito bancario a breve e medio termine alle imprese, non sono concorrenti rispetto all'attività del fondo europeo degli investimenti del piano Juncker. Gli investimenti attivati mediante il Tltro, infatti, generalmente si concentrano sul medio periodo mentre l'orizzonte della Bei si estende sul medio-lungo periodo, rendendo i due programmi complementari. Le comunicazioni della Bei rafforzano le speranze di vittoria per quanti vogliono che la Gran Bretagna rimanga nella Ue. Non a caso la sterlina si conferma i livelli massimi contro il dollaro dallo scorso gennaio (in area 1,47), sospinta dal fatto che l'indice realizzato da Oddschecker - che traccia le possibilita' di vittoria del "leave", l'uscita dall'Unione, in base alle quote dei bookmakers - ha segnato un netto calo della Brexit al 26%, dal 43% di una settimana fa. Inoltre e' scattata la fase due del piano della Bce per sostenere la ripresa. Oggi le banche possono inoltrare alla Bce le richieste per accedere alle nuove aste di finanziamento mirato all'erogazione di prestiti alle imprese. Si tratta del secondo programma di Tltro, un esperimento già condotto nei mesi passati dalla Banca centrale e ora portato ancora un passo più in la