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Campania

Camorra, in fiamme le auto delle donne del boss pentito

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Bruciate le auto della moglie e della figlia di Carlo Lo Russo, il boss dei Capitoni che da qualche mese ha iniziato a collaborare con la giustizia (così come gli due dei tre fratelli) dopo l’arresto avvenuto nell’aprile scorso.

L’episodio si è verificato nella notte tra mercoledì e giovedì. Ignoti a bordo di uno scooter sono entrati in azioni in via Janfolla nel quartiere Miano (area nord di Napoli) dando fuoco alle due vetture: una Fiat ‘500 X’ e una Fiat ‘500L’. Sul posto sono intervenuti, dopo la segnalazione di un residente, i vigili del fuoco, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, diretti dal vicequestore Michele Spina, e i poliziotti del commissariato di Scampia. Vicino alle due auto in fiamme è stata trovata una tanica di benzina vuota.

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Chiaro l’avvertimento lanciato ai familiari del boss, pentitosi da diversi mesi dopo il suo arresto. Nella zona a nord di Napoli, così come nel vicino Rione Sanità, è in corso infatti un riassestamento dei clan dopo le decine di arresti e di omicidi che hanno colpito sia il clan Lo Russo che gli Esposito-Genidoni-Spina della Sanità.

Due le piste seguite al momento dagli investigatori. La prima porta a un avvertimento che viene dall’interno del clan dei Capitoni, con i pochi affiliati rimasti preoccupati dai nomi e dai racconti che Carlo Lo Russo ha fornito ai magistrati della Dda napoletana.

La seconda porta invece a un clan rivale, probabilmente i Licciardi, che grazie proprio agli arresti effettuati nei mesi scorsi, ha guadagnato terreno nella gestione degli affari illeciti, mirando ora a conquistare parte del rione Don Guanella e della zona di Miano.