
Carabinieri in azione alla caserma Pastrengo
a cura di Eleonora Tedesco e Ciro Cuozzo
Oltre trenta arresti e sequestri per dieci milioni di euro. E’ il risultato del maxi blitz scattato all’alba contro i Lo Russo, conosciuto anche come il clan dei “capitoni”. I Carabinieri di Napoli hanno eseguito 34 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, a carico di persone ritenute affiliate al clan camorristico dei Lo Russo, operante per il controllo degli affari illeciti nei quartieri al Nord del capoluogo campano. Le persone coinvolte sono responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Contestualmente la Guardia di Finanza di Napoli sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di circa 10 milioni di euro emesso a carico degli stessi soggetti. Tra i beni sequestrati figurano alcuni complessi aziendali (tra cui una pizzeria di Miano), beni mobili registrati, conti correnti bancari e libretti di deposito.
Decisiva nelle indagini la collaborazione di Salvatore Lo Russo, ex reggente del clan, la cui leadership era stata presa dal figlio Antonio, latitante dal 2010 e arrestato lo scorso aprile in Costa Azzurra. La collaborazione di Lo Russo ha permesso di individuare ulteriori soggetti coinvolti nell’organizzazione camorristica (che si era riorganizzata dopo un primo smembramento): chi con compiti di scorta armata, chi coinvolto nella gestione delle estorsioni, oltre ai componenti del gruppo di fuoco e a quelli dediti alla gestione delle piazze di spaccio.
I carabinieri hanno poi scoperto un’altra struttura organizzata, facente capo sempre ai Lo Russo, che operava nella zona di Marianella ed era dedita soprattutto al traffico di droga nel quartiere in cambio di una “tassa di concessione” al clan in questione, retto nel breve periodo di scarcerazione da Mario Lo Russo, arrestato successivamente per possesso di armi in connessione con la vicenda del suo ferimento e dell’omicidio del genero Domenico Raffone.
Tra i destinatari dei 34 provvedimenti di custodia cautelare figurano Vincenzo Bonavolta (condannato di recente all’ergastolo per il duplice omicidio dell’ambulanza), Carlo Lo Russo, alias Lellè (arrestato a Nizza insieme ad Antonio Lo Russo), Valerio Nappello e Luciano Pompeo, già detenuti per il tentato omicidio di Giovanni Lista.