I ricercatori dell’Università della California di San Francisco, hanno dimostrato come un farmaco (etomoxir) che in origine era stato sviluppato per l’insufficienza cardiaca, si sia rivelato in grado di alterare la capacità del tumore al seno di usare il grasso come fonte di energia.
Il tumore al seno triplo negativo, una delle neoplasie mammarie più aggressive, può essere, quindi, bloccato evitando che ricorra al grasso.
Attualmente circa il 15-20% dei tumori al seno viene classificato come triplo-negativo. Lo sviluppo di questo tipo di neoplasia non dipende dagli ormoni femminili né dal fattore di crescita dell’epidermide e, quindi, non sono efficaci i farmaci impiegati per la maggior parte dei carcinomi mammari. Anche la chemioterapia, a volte, si rivela efficace solo per un periodo molto limitato di tempo.
Gli scienziati californiani hanno scoperto le cellule tumorali possono ossidare il grasso per soddisfare i propri bisogni energetici.
I ricercatori, si legge su La Repubblica, hanno trapiantato il tessuto tumorale umano nelle ghiandole mammarie di topi, permettendo così la sua crescita. Iniettando dosi di etomoxir, lo sviluppo del tumore è stato notevolmente rallentato e sono stati prodotti meno metaboliti associati all’ossidazione degli acidi grassi. Il trattamento non è stato invece efficace nei tumori triplo negativi con bassi livelli di Myc.
“I nostri risultati sono molto promettenti, sebbene molte altre indagini serviranno prima di poter testare questo approccio negli esseri umani” ha detto l’autore dello studio Andrei Goga. “Il nostro obiettivo è quello di identificare gli inibitori di ossidazione degli acidi grassi e accertare quali sono più efficaci contro questi tipi di cancro, con la reale possibilità di utilizzare farmaci che già sono stati sviluppati” ha concluso.