Il canone Rai da pagare automaticamente in bolletta è ormai una certezza, tuttavia – stando a quanto riportato dall’ultimo numero del settimanale Panorama già disponibile in edicola – vi sono gli estremi per opporsi al pagamento dell’imposta.
Non si tratterebbe della semplice modulistica già pubblicata da Italiaora.net per le esenzioni dovute a casi specifici quanto piuttosto di una vera e propria class action che l’avvocato tributiarista Luigi Piccarozzi – stando a quanto riportato anche dal quotidiano Libero – annuncia di avere già pronta nel cassetto allegata a centinaia di ricorsi di cittadini non intenzionati a pagare il balzello.
Alla base del ricorso dei consumatori vi sarebbe la considerazione che il canone è un’imposta espropriativa che vuol dire che in pochi anni di pagamento l’ammontare dell’imposta pagata supera il valore dell’oggetto tassato (il televisore). Inoltre, gli esperti legali ritengono che non sarebbe legittima la pretesa di un pagamento inserito in una bolletta destinata ad altri servizi.
Ultima, ma non meno importante, la considerazione che la Rai oltre al canone propone la pubblicità rendendo la tassa sulla televisione il metodo non esclusivo di sostentamento dell’azienda di Stato. Su queste basi potrebbe dunque partire la causa collettiva che, con buona probabilità vedrà un numero di adesioni rilevante, in considerazione del fatto che i 100 euro per la tv pubblica sono una cifra che pochi italiani sono intenzionati a sborsare. CONTINUA A LEGGERE
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