Un ricorso al Tas da depositare nelle prossime ore, confidando che il Tribunale di Losanna possa concedere la sospensione dello stop a Schwazer
Un ricorso al Tas pronto da depositare nelle prossime ore, confidando che il Tribunale sportivo di Losanna possa concedere la sospensione dello stop e quindi Alex Schwazer possa partecipare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, in attesa poi di istruire il processo sportivo e farlo con i tempi che questo richiede. E’ quanto si augura e chiede l’entourage del marciatore altoatesino, guidato dal legale Gerhard Brandstaetter, che oggi ha indetto una conferenza stampa a Vipiteno alla presenza dell’atleta, del suo allenatore Sandro Donati e della sua manager Giulia Mancini. Proprio ieri, il Tna di Nado Italia aveva ufficialmente dichiarato la propria incompetenza per un giudizio immediato circa l’annullamento della sospensione cautelare irrogata dalla IAAF in data 8 luglio per l’atleta altoatesino, mentre domani mattina l’allenatore Sandro Donati è stato convocato per un’audizione presso la commissione antimafia a Roma. “C’è una forte convinzione e volontà di andare avanti, perchè lavoriamo nell’assoluta certezza dell’innocenza di Alex. Ci sono dei fatti nuovi, se ne sta occupando la Procura, c’è un’indagine in corso di questa vicenda che non ha i contorni chiari. Qualcuno dovrà spiegare perchè l’atleta viene considerato positivo dopo 6 mesi, abbiamo anche chiesto la prova del dna. Questa vicenda ha leso i diritti di difesa di Alex perchè non c’è stato tempo di fare un procedimento ordinario davanti alla giustizia sportiva. Notificheremo il ricorso al Tas entro le prossime ore, confidiamo che Losanna abbia il tempo di esaminare, seppure in via d’urgenza, la documentazione per giungere ad una revoca di questa sospensione temporanea di Alex, forti dei pareri di tutti i tecnici che ci confermano che i profili ematici di Alex sono chiari, limpidi, di un atleta antidoping e che questo test di gennaio non si inserisce in un programma doping, ma e’ un episodio singolo che puo’ avere solo un’influenza esterna” le parole di Brandstaetter.