Massimo Bossetti torna in tribunale a Bergamo, questa volta come parte lesa in un processo per diffamazione. Il muratore di Mapello, unico indagato per l’omicidio della 13enne di Yara Gambirasio, denunciò il genetista Fabio Buzzi per alcune dichiarazioni fatte in tv, durante la trasmissione ‘Segreti e Delitti’ di Canale 5.
Buzzi, all’ora responsabile dell’Unità operativa di Medicina legale e Scienze Forensi dell’Università di Pavia, era incaricato dalla Procura di Bergamo di analizzare i reperti (peli e capelli) sopra e intorno al corpo di Yara. Il tecnico spiegò che erano stati trovati peli di ignoto1, per gli inquirenti proprio Bossetti, sul corpo e sugli indumenti di Yara. Notizia poi risultata falsa, con lo stesso Buzzi che rettificò quanto detto in tv: “Non so se mi sono espresso male io, e in tal caso me ne dolgo, oppure se c’è stato un fraintendimento con il giornalista che mi ha posto le domande. Ma devo precisare che il confronto tra le formazioni pilifere e il Dna di Ignoto 1 è tuttora in corso, non è concluso”.
La Procura di Bergamo ha chiesto l’archiviazione, non ravvisando gli estremi per procedere contro il professore, ma la difesa di Bossetti si è opposta. I legali del muratore, scrive l’Eco di Bergamo, hanno chiesto al gip Cavalleri di acquisire il video integrale della trasmissione “Segreti e delitti” e di chiamare a testimoniare il giornalista autore del servizio e i due esperti dell’Università di Pavia che hanno eseguito le analisi sul Dna. La decisione del gip arriverà nei prossimi giorni. CONTINUA A LEGGERE