ROMA, 2 OTT – Almeno un film o una fiction italiana a settimana per ogni canale tv in prime time, due per la Rai. La crescita delle quote obbligatorie di investimento per l’acquisto o la produzione di opere europee. L’aumento delle sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi (ma riviste al ribasso rispetto alle ipotesi). Sono i punti salienti del decreto sulle quote tv, approvato in Cdm con qualche modifica rispetto all’ultima bozza. E’ prevista una moratoria per il 2018 per consentire ai broadcaster di adeguarsi alle nuove norme, mentre l’entrata a regime è fissata al 2020. Le percentuali di investimento nelle opere europee salgono sia per la Rai (dal 15 al 20% dei ricavi complessivi annui, con una rivisitazione della gradualità dell’aumento rispetto all’ultima bozza) che per le tv private (dal 10 al 15% degli introiti netti annui). Obblighi di programmazione e investimento sono imposti pure a Netflix, Amazon e agli altri operatori del web. L’approvazione definitiva del testo è prevista entro dicembre.