“Provenzano si muoveva liberamente grazie a degli accordi che erano stati stretti in anni passati, me lo disse mio padre”. Lo racconta, deponendo al processo sulla trattativa Stato-mafia Massimo Ciancimino. “Mi spiegò che tanto Provenzano non lo cercava nessuno e che godeva di tutela e si muoveva tranquillamente”. “Lui si poteva muovere nel territorio italiano – ha osservato – e aveva potuto prendere la guida di Cosa nostra per fermare l’escalation di violenza che aveva avviato Riina e che questo rientrava negli accordi che aveva siglato con le istituzioni”. CONTINUA A LEGGERE