Conferenza stampa sulla Amerigo Vespucci organizzata da “Marevivo”: 85 e non li dimostra. La nave scuola Amerigo Vespucci attraccata a Napoli dopo due anni di restauro profondo, torna bella e splendente come sempre. Costruita nei cantieri di Castellammare di stabia e varata nel febbraio del ‘31 ha visto migliaia e migliaia di marinai, ufficiali, comandanti svezzarsi con un duro lavoro di bordo, ma sempre onorati di navigare sul veliero considerato il più bello del mondo. A Napoli sarà sino al giorno 2 luglio facendo un po’ da madrina della “Naples shipping week” magistralmente organizzata dal club Propeller Napoli con il suo presidente, Umberto Masucci ed al ritorno delle regate “Vele d’Epoca, organizzate dal prestigioso circolo Savoia. Stamane, la Vespucci ha ospitato i giornalisti per una conferenza stampa organizzata dalla associazione “Marevivo” nell’ambito della campagna “Mare mostro”, con la presentazione di una proposta di legge contro le microplastiche alla quale hanno partecipato le autorità firmatarie. Il comandante logistico della Marina Militare, ammiraglio di squadra Donato Marzano, con il comandante del Vespucci, capitano di vascello Curzio Pacifici, la Presidente di Marevivo Rosalba Giugni, hanno ricalcato che il tema della plastica nei mari è di rilevanza mondiale, Ogni anno nel mondo vengono prodotte 280 milioni di tonnellate di plastica e si stima che nel 2050 diventeranno 400. Su questo scenario, si innesta uno studio della Fondazione “Ellen MacArthur”, che prevede che per quell'anno ci saranno più plastiche che pesci in mare. Secondo alcune ricerche, oltre il 10% di plastica prodotta viene gettato in mare, andando ad alimentare il “Mostro”. Dallo sminuzzamento delle plastiche più piccole di un’unghia e confuse per plancton dai pesci ai grandi vortici oceanici di rifiuti, che formano “isole” più grandi dell'intero Mediterraneo: sono tra i temi che verranno affrontati da esperti e ricercatori, durante il viaggio della nave. Poi vanno prese in considerazione le ripercussioni sulla salute umana: le microplastiche, partendo dal plancton, entrano nella catena alimentare e finiscono all'uomo ultimo consumatore; quanto ne potrà sopportare il nostro corpo?
Massimo Mastrolonardo