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Campania

CONTRORDINE COMPAGNI! RENZI E DE MAGISTRIS IN LOVE, E’ FINITA LA SCENEGGIATA DELLA “NAPOLI RIBELLE”

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Napoli de-renzizzata? No: Napoli (finalmente) de-scontrizzata. La firma del Patto per Napoli, avvenuta oggi in Prefettura, è un momento importante, al di là dei 308 milioni di euro destinati dal governo alla città. La stretta di mano tra il premier Matteo Renzi e il sindaco Luigi De Magistris scrive infatti la parola fine su mesi e mesi di ipocrisia, di vera e propria “sceneggiata”: quella della “Napoli ribelle”, quella della città che voleva farsi Repubblica Autonoma, quella di una amministrazione comunale il cui operato era stato fino ad ora condizionato dall’estremismo di una parte della maggioranza che sostiene De Magistris, quella rappresentata dai centri sociali che hanno preferito alla lotta antagonista le poltrone in consiglio comunale o nelle municipalità.

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Scelta legittima, ci mancherebbe altro, ma fino a questa mattina caratterizzata dall’ambiguità: si governava e si protestava, si “comandava” nel palazzo e poi ci si schierava contro il “palazzo” di cui si faceva parte. Il momento più grottesco? Lo scorso 12 settembre: De Magistris era al Teatro San Carlo insieme a Renzi mentre esponenti della sua maggioranza si scontravano con la polizia perché manifestavano… contro Renzi! Una situazione che quelli che parlano bene avrebbero definito kafkiana.

Oggi, invece, niente proteste e niente scontri: in piazza sono scesi in pochissimi, esponenti di quelle realtà radicali che non si riconoscono nei “centri sociali di lotta e di palazzo”. E del resto, stavolta era veramente impossibile manifestare contro il proprio sindaco, e quindi anche contro quel cattivone di Renzi. De Magistris ha accantonato i toni da campagna elettorale (ricordate il “Renzi cacati sotto”? sembra passato un secolo) e si è piegato alla real-politik. Margini per proseguire in quella paradossale “auto protesta” non ce ne sono più.

Il corteo di protesta contro Matteo Renzi a Napoli, 6 aprile 2016 (ANSA/CESARE ABBATE)

“Napoli è più importante di qualsiasi ripicca personale. De Magistris quando non fa le cose che non abbiamo concordato insieme glielo diciamo, quando fa le cose che abbiamo concordato siamo contenti. E’ un interlocutore perché è sindaco di Napoli, noi rispettiamo sempre la sfera istituzionale”: le parole di Matteo Renzi nel corso del videoforum a Il Mattino grondano miele.

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E De Magistris? Ha il cuore nello zucchero: “Sono molto soddisfatto per la firma di questo accordo – ha commentato – a cui siamo arrivati ad appena 15 giorni da quando siamo stati chiamati a Palazzo Chigi dal sottosegretario De Vincenti. Un risultato che dimostra che quando le istituzioni dialogano si possono raggiungere importanti risultati”.

Dunque, contrordine compagni: da oggi Napoli è di nuovo renzizzata, il sindaco è contento, il premier pure, i soldi arrivano e quindi le proteste vanno sostituite dagli applausi. I centri sociali che hanno fatto, per qualche mese, la parte del leone nella maggioranza arancione da oggi sono ufficialmente  messi in un cantuccio, e oltretutto con il loro consenso: in piazza non si sono fatti vedere. E difficilmente potranno più farlo: chi gli darebbe ascolto?

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