Lo spread, incubo degli italiani, torna a salire. Crolla invece la borsa di Milano con l’indice Ftse Mib arrivato al -7%. Questi gli effetti immediati del “Sì” al referendum sulla Brexit. La situazione di incertezza e paura blocca i titoli italiani che, in apertura di contrattazioni dopo la notizia dell’addio della Gran Bretagna all’Unione Europea, sono stati posti in asta di volatilità non riuscendo a “fare prezzo” e ora sembrano andare a picco.
Ma, a spaventare gli analisti, più che l’andamento dell’indice Ftse Mib è il differenziale tra Btp e Bund che è schizzato fino a 191 punti base per poi ripiegare sotto quota 170 a 165 punti. Un cataclisma di livello continentale che si rispecchia anche nel
divario tra i decennali di Spagna e Germania che dopo aver avvicinato la soglia psicologica dei 200 punti base si è poi ridotto a 173 punti.
Le preoccupazioni più forti sono però per i futures che – stando al circuito Bloomberg – registrano un calo sui contratti a Parigi fino all’11%, a Francoforte fino al 10% e a Londra fino all’8%.
L’apertura della borsa di NewYork è prevista in calo di circa 5 punti, in linea con quanto sta avvenendo sui principali mercati mondiali che hanno appreso con preoccupazione il risultato del referendum sulla Brexit.
E’ presto per dire cosa accadrà alle piazze europee, ma la Bce è pronta ad intervenire con strumenti straordinari per evitare che la situazione possa diventarecritica.
