A cura di Carlo Porcaro
La realtà si confonde con la leggenda. Inevitabile, forse, per un luogo foriero di terrore che sta diventando simbolo del riscatto. Anzi, teatro celebrativo di un rito di felicità massima quale è un matrimonio. Il Castello Mediceo di Ottaviano da pochi giorni è infatti anche sala per ricevimenti, dietro il pagamento di un contributo al Comune proprietario del bene da quando nel 1991 la magistratura lo confiscò al boss Raffaele Cutolo. Nel viaggio compiuto da Retenews24 in compagnia da Antonio Ragosta, collaboratore del sindaco Luca Capasso, e dal presidente della Pro Loco Gaetano Sessa che si prende cura delle iniziative di valorizzazione dei prodotti e dell’artigianato locale, si evince come grandi passi siano stati compiuti rispetto ad un passato costellato di abbandono o persino vandalizzazione del Castello. “Scritte sui muri di stupidi fidanzatini, materiale distrutto o trafugato: ma ora la musica è cambiata, Ottaviano si è riappropriata di ciò che le apparteneva”, commentano i diretti interessati. Ora sono fruibili le Scuderie e il cortile principale, restano ancora da restaurare le 160 stanze che compongono l’ampio primo piano in cui lasciano senza fiato gli affreschi alle pareti e al soffitto cassonato. Il Comune è in attesa dei fondi Pon sicurezza del Ministero dell’interno necessari a rilanciare definitivamente la struttura in senso turistico e culturale. Lì dove “o professore e vesuviano” non avrebbe mai realmente abitato, c’è una storia da recuperare. Per avviare il percorso della felicità da contrapporre a quello della morte sparsa dal fondatore della NCO, il 29 dicembre si è svolto in via sperimentale il primo matrimonio all’interno delle Scuderie. Ed altri eventi verranno. Come spesso accade sul tema beni confiscati, la burocrazia fa rallentare le iniziative virtuose ma nuove. Ma la legalità può trionfare solo se cadono tutti gli alibi e le difficoltà.