E’ l’ironia di chi sa che in ballo c’è molta parte della sua credibilità di governatore. Vincenzo De Luca, che sulla rimozione delle ecoballe sta puntando immagine e soldi, non rinuncia al sarcasmo: “Se si usa Google maps – ha affermato – accanto alle piramidi di Cheope ci sono le ecoballe. Sono un reperto archeologico innovativo, patrimonio immateriale e in parte materiale dell’umanità. Sono trecento campi di calcio che stanno là”. Un monumento allo scempio di un territorio la cui rimozione, dice “è una sfida terribile e non solo sul piano economico”.”Siamo impegnati in uno studio sul territorio e nell’arco di dieci mesi – assicura – saremo in grado di dare i risultati di analisi ambientale così precisi che saremo i primi in Europa per questo. Recupereremo immagine, abbiamo dimostrato che recuperiamo rispetto se produciamo risultati e non con le lamentele e il piagnisteo continuo. Il nostro obiettivo è creare lavoro. La nostra ossessione è questa. Abbiamo bisogno di concentrare risorse e riqualificare il territorio campano che in alcune aree sembra Calcutta più che l’Europa”. E ne ha anche per le aziende della sanità:  “Bisogna avere il coraggio di sperimentare. Penso all’edilizia ma anche all’attività sanitaria in senso stretto togliendo il monopolio delle tecnologie agli stranieri. Gli amici del Nord – dice –  fanno i magliari, la Campania perde duecento milioni di euro perché siamo è la Regione più giovane d’Italia. Loro non fanno una piega quando devono fregare soldi al Sud sono, al di là dell’appartenenza politica, un blocco granitico. Dobbiamo essere meno pollaio e più sostanza per difenderci e per riprenderci risorse che sono nostre. Loro non ci regalano niente”.