Ancora non è toccato a Mattia De Sciglio. “No, non mi e’ ancora capitato di parlare alla squadra – ammette l’esterno del Milan -, ma le cose da dire quando stai per entrare in campo devono venire dal cuore e devono dare la carica a tutta la squadra, se succederà dirò che dobbiamo credere in noi stessi, che dobbiamo metterci tutte le nostre forze, che di fronte avremo i campioni del mondo in carica, ma che se giochiamo da squadra, con sacrificio e determinazione possiamo dare fastidio anche alla Germania”.
Quell’anticipo contro la Spagna fatto da De Sciglio ha suonato la carica per una prestazione “che sia a livello personale che di squadra credo sia stata se non la migliore una delle migliori in assoluto. Sulla carta la Spagna era più forte di noi, cosi’ come lo è la Germania, ma abbiamo dimostrato che e’ il campo a parlare e faremo tutto il possibile per ripeterci contro i campioni. Sara’ una gara ancora più tosta perchè loro anche fisicamente sono messi meglio rispetto agli spagnoli e hanno un tipo di gioco diverso. Sara’ dura, ci sara’ da soffrire, ma se lavoriamo bene e entriamo in campo determinati dai primi secondi possiamo giocarcela”.
Ci crede Mattia De Sciglio, perchè come sempre l’Italia sta studiando a fondo gli avversari. “Stiamo cercando di preparare la partita al meglio, cosi’ come abbiamo fatto contro la Spagna, sarà più difficile perchè sono i campioni del mondo, ma noi siamo consapevoli del nostro valore e delle nostre qualità. Penso che la forza del gruppo che abbiamo messo in campo con la Spagna li possa mettere in difficoltà”.
“Stiamo lavorando sui loro punti deboli, li stiamo studiando con diversi video, dobbiamo capire quando pressarli e aspettarli, loro attaccano con molti giocatori, dobbiamo tenere altissima la concentrazione quando fraseggiano al limite dell’area, poi essere bravi a ripartire, in fase di possesso sappiamo cosa dobbiamo fare per dargli problemi”.
Un gran momento per De Sciglio che si sta prendendo diverse rivincite nei confronti dei critici. “Conte mi ha aiutato tanto perchè mi ha fatto sentire sempre la fiducia convocandomi in tutti i momenti della stagione, anche in mesi in cui non riuscivo a rendere al meglio, mi ha sempre fatto sentire un giocatore importante. Mi hanno aiutato anche i compagni, siamo molto affiatati e tutti insieme riusciamo a esaltare le qualità di ognuno”.
La cicatrice sulla guancia è il simbolo della sua rinascita. Se la procurò con il Verona, a fine aprile, quando prese una scarpata sul volto da Wszolek. “La forza di lottare l’ho sempre avuta, ma questa cicatrice mi farà sempre tornare in mente il periodo che ho passato e come l’ho superato, c’e’ chi fa il tatuaggio, io ho questa cicatrice come ricordo di un periodo negativo che ho superato con grinta e forza di volontà. Ora mi sto godendo il momento, ma vivo il tutto con quell’equilibrio che ho imparato ad avere, perchè nel calcio prima ti senti dire che sei un campione e poi che sei scarso”. Tutto alle spalle, il vero Mattia De Sciglio è quello visto contro la Spagna, un giocatore che non vuole accontentarsi. “Sono concentrato sulla partita di sabato che sara’ molto impegnativa e sul lavoro di tutti i giorni, è quello che serve per cercare di arrivare il più lontano possibile in questo Europeo”. E’ l’unico del Milan in azzurro. “E’ vero, ma Montolivo siè’ fatto male due giorni prima delle convocazioni, altrimenti sarebbe con noi e anche Antonelli si e’ infortunato prima dello stage dei 30. Per me è motivo di orgoglio esserci, sto cercando di fare il massimo anche per tenere alti i colori rossoneri in Nazionale”.
Orgoglio ed emozione, quella di giocare una partita storica su una fascia, quella sinistra, che è stata di Facchetti, Cabrini, Maldini. “Una grandissima emozione, è una partita molto importante per me e sono orgoglioso di giocarla”. Finora le sue Italia-Germania le ha vissute da tifoso. “Nel 2006 avevo 14 anni ero a casa di amici, ricordo che al gol di Grosso abbiamo quasi distrutto casa per l’esultanza. Nel 2012 ero in vacanza a Ibiza, era la Germania che stava iniziando un ciclo, con una generazione di giovani che ci sono ancora e che hanno grande esperienza internazionale, sara’ la partita piu’ dura per noi, ma siamo pronti”, anche se le assenze di De Rossi, Candreva e Thiago Motta non aiutano. “Siamo 23, abbiamo assenze importanti a centrocampo, ma ci saranno altri giocatori in grado di rimpiazzare chi non c’e’, qui non ci sono riserve e titolari”.
Alle sue spalle avrà il blocco Juve a proteggerlo. “Dimostrano in ogni gara la loro forza, si conoscono alla perfezione, guidano la squadra da dietro, danno indicazioni a tutti i compagni per muoversi al meglio e anche questa e’ la loro forza, quella che gli permette di vincere da 5 anni in Italia”. E poi c’è Conte. “Ci trasmette quella cattiveria agonistica che fa parte del suo carattere, ci fa lottare su ogni pallone, dobbiamo farlo perche’ non avendo i fuoriclasse della Spagna o della Germania non dobbiamo mollare nulla. Conte se potesse entrerebbe in campo e ci trasmette quella grinta che ci spinge a non mollare di un centimetro. La sua voglia di vincere balza agli occhi. Dalla panchina si fa sentire eccome, poi noi che giochiamo sulla fascia…”.