condividi 

Politica

Debutta il nuovo Consiglio Comunale: Fucito è presidente, Clemente super assessore. Fuori i movimenti: “Subito le assemblee del popolo”

fucito
247  eleonora tedesco condividi 


Alessandro Fucito è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Napoli. Con 27 voti ( due più della maggioranza richiesta) l’ex assessore comunale di Napoli è stato eletto. Vicepresidenti, invece, sono Fulvio Frezza (espressione della maggioranza del sindaco) e Salvatore Guangi, consigliere eletto con Forza Italia.  Durante la prima seduta del consiglio comunale i sindaco Luigi de Magistris ha anche formalizzato la distrubuzione delle deleghe in giunta. Super assessore è Alessandra Clemente che, oltre alle politiche giovanili, avrà il compito di lavorare sulla polizia Municipale, la centrale unica di acquisti e la legalità. Il Patrimonio viene spacchettato tra gli assessori Carmine Piscopo, Ciro Borriello (che conserva anche lo Soprt) e Mario Calabrese. Confermate le deleghe all’Ambiente a Raffaele Del Giudice (ancora vice sindaco), alla Scuola ad Annamaria Palmieri, al Bilancio a Salvatore Palma e al Welfare a Roberta Gaeta. New entry l’assessore in quota rosa, Daniela Villani  che si occuperà della Qualità della vita, della violenza di genere e del made in Naples.

“Saremo la città vicina agli ultimi – dice de Magistris – infatti ho dato al nuovo assessore Daniela Villani anche la delega alle periferie e alle nuove centralità. Ci daremo obbiettivi a breve, media e lunga scadenza: ci daremo delle scadenze e ogni tanto faremo dei controlli: il primo sarà a Natale. Da Renzi sto aspettando la convocazione, ma domani sono a Palermo per l’anniversario della strage di via D’Amelio. Ma gli incontri istituzionali vanno preparati, non si fanno fare in mezzo alla strada. Per strada si fanno gli incontri con la gente, che sono i più belli”.

“Autogoverno,  autogestione e democrazia popolare”. E’ questa la strada che Luigi de Magistris detta per la sua seconda amministrazione che “non si piegherà a tecnocrazie e cricche “. Il sindaco annuncia che darà “più  spazio al popolo. La gente vuole contare e noi cominceremo dagli ultimi. E ci siamo impegnati a dare più potere al popolo. Andremo nei territori e il parere del popolo sarà  vincolante”. Poi avverte il premier Matteo Renzi: “Non consentiremo al presidente del consiglio di continuare con la violenza istituzionale del commissariamento di Bagnoli. Non cedere sovranità”. Il sindaco, però, dice di essere pronto a dialogare con tutti: “Ma questa città non si piegherà. Per questo facciamo paura e veniamo considerato dal tecnocrazie socialmente pericolosi”. Fin qui le intenzioni del sindaco, all’esterno del maschio Angioino un corteo di movimenti (tra questi quelli di Bagnoli) e disoccupati hanno manifestato per ricordare al sindaco che la luna di miele non c’è mai stata e che ora è il momento di mettere in pratica quegli strumenti di democrazia dal basso che sono valsi il sostegno della sinistra cittadina. “Non ci sono credenziali in bianco – fanno sapere dai movimenti- a noi non interessa assistere alla divisione delle poltrone, è fondamentale che si porti avanti il lavoro sui territori e che chi ha promesso assemblee popolari e decisioni dei cittadini metta in pratica quello per cui è stato votato”.

Sono stati eletti componenti effettivi Gaetano Simeone, Marco Gaudini, Matteo Brambilla (riportando
rispettivamente 10 voti, i primi due, e 8 il terzo). Supplenti sono stati eletti Gabriele Mundo, (con 10
voti), Elpidio Capasso (7 voti) e Ciro Langella (8 voti)