Detenuto sfrutta un permesso del magistrato e sparisce nel nulla: è caccia al boss D’Ausilio

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Detenuto sfrutta un permesso del magistrato <br> e sparisce nel nulla: è caccia al boss D’Ausilio

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Nella foto l’arresto di Alessandro Giannelli

(c.c.) Ha lasciato il carcere di massima sicurezza mercoledì 11 maggio e dalla scorsa settimana non si hanno più sue notizie. E’ caccia a Felice D’Ausilio, figlio di Domenico, meglio conosciuto come “Mimì ‘o sfregiato”, boss dell’omonimo clan attivo nella zona occidentale di Napoli (Bagnoli, Cavalleggeri, Fuorigrotta), arrestato nel febbraio del 2009.
Feliciello, 36 anni, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Nuchis in Sardegna, ha sfruttato un permesso del magistrato di sorveglianza di Sassari, che gli consentiva di tornare a Napoli per far visita a un familiare malato, per darsi alla fuga protetto, presumibilmente, da chi è rimasto ancora fedele alla vecchia organizzazione criminale. Si tratta del primo permesso che riceve da quando è stato condannato all’ergastolo.
Una volta tornato in città, D’Ausilio avrebbe dovuto recarsi al commissariato di Bagnoli per firmare e comunicare la sua presenza a Napoli. Il suo mancato rientro nel carcere sardo desta grande preoccupazione. Nella zona, che prima era sotto l’influenza del suo clan, negli ultimi mesi la situazione è diventata incandescente soprattutto “grazie” alla figura di Alessandro Giannelli, 37 anni, ex affiliato proprio ai D’Ausilio, in carcere dal febbraio del 2016 per tentata estorsione, danneggiamento, violenza privata, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, tutto aggravato dal metodo mafioso.

 

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