“Caro don Peppe, ti hanno ucciso un’altra volta. Non sono stati i camorristi, ma premier, sottosegretari e ministri”. É la lettera che il vice presidente della Camera Luigi Di Maio ha deposto sulla tomba di don Peppe Diana: “Il Governo Renzi ha bloccato i fondi per risarcire i familiari delle vittime di mafia. Chi ha trovato il coraggio di denunciare la camorra non riceverà neanche il sostegno per le spese legali. Oggi è una passerella di ipocriti. A Palazzo Chigi hanno scelto da che parte stare, purtroppo non la tua”. Il leader del M5s sulla pagina facebook spiega la scelta: “Stamattina sono stato a Casal Di Principe alla messa in memoria di Don Peppe Diana, Parroco assassinato dal clan dei casalesi il 19 marzo del 1994. La sua colpa? Aver scritto un manifesto dal titolo “Per amore del mio popolo non tacerò”. Non ho voluto sedere tra le autorità e non ho partecipato al codazzo istituzionale. Troppa ipocrisia”. “Non trovo assolutamente opportuno il comportamento di Di Maio – ha detto il presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi, anche lei in visita alla tomba di don Peppe Diana – si è dissociato dalle altre autorità visitando separatamente la tomba di don Diana, e rilasciando dichiarazioni che avrebbe dovuto fare nella sede adeguata per esercitare la funzione di controllo che spetta ad ogni parlamentare, che è il Parlamento e non la tomba di don Peppe”. CONTINUA A LEGGERE
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