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lunedì, 17 settembre 2018

«Dobbiamo fare un investimento sul dopo, sull’integrazione degli immigrati»: così ha parlato Cecile Kyenge, ex ministro italiano dell’integrazione e oggi europarlamentare Pd. «Ho molto apprezzato la lettera scritta ieri a Repubblica dal sindaco di Milano, Beppe Sala. Ha detto con grande chiarezza che è necessario fare una passo avanti nel governo dell’immigrazione, e in particolare dell’accoglienza sul territorio. Sono d’accordo con lui, basta logica e approccio emergenziale: dobbiamo finalmente fare un investimento sul dopo, sull’integrazione. Dobbiamo dotarci di una cabina di regia più solida e rigorosa – ha spiegato la Kyenge – che ci consenta di lasciarci alle spalle l’emergenza e governare meglio tutte le relazioni, a partire da quella fra il livello [post-correlato] nazionale e le comunità locali. Non può essere un problema solo dei sindaci, l’ultimo anello della catena. L’integrazione conviene, fa si’ che ogni euro investito nell’accoglienza dei profughi non vada sprecato e ritorni moltiplicato». Kyenge ha poi ricordato il suo lavoro quando era ministro: «Lavorai da ministro a un programma strategico nazionale sull’integrazione con regioni ed enti locali. Un percorso interrotto. Allora non se ne è avvertita tutta l’importanza, coperta dal fragore dell’emergenza. Erano i mesi di Mare Nostrum. Dalle parole del sindaco Sala è chiara la portata del passo in avanti necessario nel governo dell’immigrazione forzata, un passo in avanti che ora dobbiamo compiere se non vogliamo consumare uno strappo con il sentimento comune della stragrande maggioranza dei cittadini che, a Milano come in ogni città d’Italia, è ancora solidale e favorevole all’accoglienza, per quanto qualcuno strepiti e urli il contrario da Pontida».