Cambiamento, sviluppo, progresso: sono queste le parole chiave usate dal presidente dell'Autorita' per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, Guido Bortoni, nella relazione annuale pronunciata presso la Sala Regina di Montecitorio. "Dopo 20 anni dall'istituzione di questa Autorita' si va completando un disegno razionale" e "la nuova cifra dell'Autorita' trovera' posto nella rinnovata dicitura istituzionale sin qui proposta: Autorita' di regolazione per energia, reti e ambiente, dall'acronimo palindromo Arera. Questo assetto e' anche segno di trasformazione e crescita per l'Italia", ha detto in apertura del documento. Spiegando pero' che "con il nuovo perimetro resteranno, invece, immutate le finalita' da sempre perseguite: promozione della concorrenza; stimolo all'efficienza ed alla qualita' nei servizi; tutela di consumatori e utenti". Nella relazione annuale il presidente dell'Autorita' lancia un allarme, non nuovo per gli addetti ai lavori, sulla rete acquedottistica italiana ormai "vetusta", come la definisce Bortoni, che sottolinea: "Il 36% delle condotte ha tra 31 e 50 anni, il 24% oltre 50 a fronte di una vita considerata utile ai fini regolatori pari a 40 anni". Oltre ai sistemi idrici, anche la questione rifiuti presenta delle criticita': "La regolazione tariffaria, sostitutiva della tassa, potrebbe mettere, anche nel settore dei rifiuti, l'Italia alla stregua dei Paesi europei in un congruo lasso di tempo, nel rispetto del principio ambientale del 'chi inquina paga', oggi non del tutto implementato nel nostro paese", ha proseguito il numero uno dell'Autorita'.