Il walzer degli 80 euro. Rischia di diventare un vero e proprio balletto quello della famigerata cifra inserita nelle buste paga degli italiani dal premier Matteo Renzi e che ora rischia di prendere il volo a causa di alcuni errori nel modello 730 precompilato.
Errori che, stando anche a quanto ammesso dal viceministro dell’Economia, non sarebbero imputabili ai contribuenti, quanto piuttosto ad un clamoroso pasticcio del Fisco.
L’Agenzia delle Entrate dunque potrebbe riprendersi quanto dato ai lavoratori dal Governo.
Il caso è stato sollevato con un’interrogazione alla Camera presentata dal vice-presidente Simone Baldelli che ha chiesto ufficialmente al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “quanti siano i beneficiari del bonus di 80 euro e quanti di questi, a causa degli innumerevoli errori dovuti alla compilazione della dichiarazione semplificata dei contribuenti, siano stati costretti a restituire tale bonus”.
Il viceministro ha spiegato che il Fisco ha calcolato in modo errato il numero di giornate lavorate e quindi il relativo calcolo del reddito complessivo, per un numero ancora non precisato di contribuenti. Ad usufruire del bonus finora sono stati 10 milioni di italiani che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con il sistema precompilato. L’errore principale secondo il presidente Baldelli sarebbe nel fatto che il modulo “non le contempla e, se le prevede, non garantisce un corretto inserimento, che ovviamente è a svantaggio del contribuente e a vantaggio del fisco”.
“Se con deduzioni e detrazioni è possibile beneficiare del bonus degli 80 euro – ha spiegato Baldelli – senza di esse c’è il rischio di finire fuori dai parametri e di doverlo restituire”. Da questa strana “svista” il governo avrebbe raccolto circa dieci miliardi di tasse in più, anche se il governo non ha ancora fornito un dato certo. CONTINUA A LEGGERE
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