Estorsioni, prestiti e auto di lusso: la vita da boss di un parroco nel Sannio

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Estorsioni, prestiti e auto di lusso: la vita da boss di un parroco nel Sannio

(c.c.) Arrivò addirittura a togliere la fornitura elettrica durante la notte di Capodanno perché la famiglia in questione era morosa. E’ la condotta anomala di un sacerdote, parroco anni fa della parrocchia di San Biagio a Limatola (Benevento), accusato di estorsione a cittadini extracomunitari oltre che di prestiti di denaro con elevati tassi di interesse, e al quale la Procura sannita ha disposto il sequestro di beni per oltre un milione di euro. Per il procuratore capo sannita, Giovanni Conzo, il prete è ritenuto “soggetto abitualmente dedito a delinquere e a vivere, almeno in parte, dei proventi delle proprie attività illecite”.

Le indagini sono partite nell’aprile 2014 in seguito a una serie di perquisizioni che avevano poi permesso di scoprire diversi reati commessi, anche di carattere estorsivo, realizzati con l’ausilio di pregiudicati, nonché una intensa attività usuraia. Indagini poi arricchite dalle diverse testimonianze di extracomunitari che abitavano presso i locali della parrocchia di San Biagio senza un regolare contratto di affitto, costretti a “sottostare alle pretese del parroco e alle sue ritorsioni, a seguito del ritardo nel pagamento dei canoni di fitto” staccando loro l’energia elettrica. I finanzieri dopo aver analizzato il patrimonio del religioso, hanno accertato una notevole sproporzione fra i redditi dichiarati e i beni posseduti. Tra questi ben 13 autovetture di cui sette d’epoca, sistemate in parte nei locali della canonica parrocchiale, un immobile di pregio a Cimitile, in provincia di Napoli, e numerosi conti correnti bancari. Da qui il decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Benevento del valore di circa un milione di euro.

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