Non sottovalutare l’Hapoel Beer Sheva e vincere: questo ha chiesto Frank de Boer alla vigilia della prima sfida di Europa League della nuova stagione. Poi ci sara’ la Juventus, ma e’ giusto fare un passo alla volta. “L’Inter vuole vincere ogni partita, sarebbe importante vincere ancora – ha spiegato il tecnico in conferenza stampa – Vincere tutte e tre le partite interne in Europa, questo e’ l’obiettivo. Il Beer Sheva e’ una squadra che rispettiamo molto, una squadra sempre presente in Champions, stava eliminando il Celtic nella fase preliminare e ha perso per un rigore sbagliato”. Dopo la vittoria con il Pescara la squadra ha riacquistato un po’ di coraggio e il tecnico un po’ di serenita’. “Domenica abbiamo controllato la partita e creato occasioni – ha ammesso de Boer – Questo mi e’ piaciuto. Poi lo so che dobbiamo migliorare, concediamo ancora troppe occasioni agli avversari. Dopo la vittoria l’atmosfera e’ diversa, abbiamo lavorato duro e il premio dei tre punti migliora tutto, a livello mentale soprattutto. Se vinciamo ancora, le cose andranno meglio”.
Il tecnico nerazzurro prima di passare la parola a Icardi, ne ha riconosciuto le qualita’ ma senza esagerare…”E’ importante per me avere giocatori come Mauro, lui e’ il finalizzatore – ha detto – Domenica con il Pescara se Handanovic non avesse fatto certe parate, saremmo qui a parlare di che cosa? Mauro deve lavorare, lavorare duro lui come gli altri, qui e nella vita”.
Forse un modo per mantenere concentrato il giocatore, anche perche’ di gol ne dovra’ fare ancora tanti, la stagione e’ lunga. Dopo la gara con il Pescara lo hanno definito in molti il nuovo leader nerazzurro. Mauro Icardi pero’ resta con i piedi in terra.
“Io ho sempre detto che in questa squadra ci sono tanti leader. Si dice che io sono il capitano, si’, ma i leader sono tanti e tutti vogliamo portare la squadra in alto – ha precisato l’argentino – Sono un attaccante, faccio il mio lavoro che sono i gol, ma io non mi porto la squadra sulle spalle. Dal portiere agli attaccanti, ognuno con le sue responsabilita’. Non sono io che decido le sorti della squadra, do il mio contributo anche se e’ vero che si parla sempre del gol”.