Altro che pericolosa “malattia”, i social media fanno vivere di più! È il risultato di una indagine svolta dai ricercatori della University of California San Diego e di Yale, pubblicato sui ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’. La premessa è però fondamentale: sono utili quando servono a mantenere e a migliorare le relazioni interpersonali ‘reali’, non quelle virtuali, in questo caso Facebook e compagnia potranno contribuire concretamente alla nostra longevità.
La ricerca certifica quello che è ormai un dato di fatto: chi ha forti relazioni sociali vive più a lungo, documento però per la prima volta il contributo dei social media alla nostra rete di conoscenze e alla nostra longevità.
Gli studiosi, per realizzare l’indagine, hanno misurato l’attività on line del loro ampissimo campione per 6 mesi, mettendo a confronto i dettagli raccolti sulle persone rimaste in vita per tutto il periodo con quelli dei partecipanti poi deceduti. Dall’inchiesta è emerso che chi possiede un account Facebook vive più a lungo di chi non è sul social. Un utente registrato ha infatti il 12% di possibilità in meno di perdere la vita rispetto a chi non usa il sito. Ma si tratta di una misurazione troppo ‘secca’, avvertono gli studiosi, che potrebbe essere influenzata da fattori economici e sociali fra utilizzatori e non utilizzatori.
La longevità infatti sembra essere influenzata in particolar modo da quanto nella vita reale queste relazioni si concretizzano e arricchiscono l’esistenza delle persone: nella misurazione è infatti stato incluso anche il numero di post e foto pubblicati con persone amiche su Facebook e anche fuori. “Ciò che accade sui social network è molto importante. Ma si tratta di uno studio iniziale che dovrà essere approfondito per arrivare a dare delle raccomandazioni generali”, concludono i ricercatori.