Famiglia di orchi, minorenni violentate ripetutamente: nuova condanna per la sorella

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Famiglia di orchi, minorenni violentate ripetutamente: nuova condanna per la sorella

Nel 2007 insieme al padre, allo zio e al fidanzato, obbligò le due sorelline minorenni, di 15 e 10 anni, rimaste orfane della madre, di assistere e partecipare a veri e propri rapporti sessuali. I carabinieri del Comando Stazione di Gricignano d’Aversa hanno arrestato Filomena PEZONE, 28 anni, in esecuzione dell’ordinanza della misura cautelare della detenzione domiciliare, emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli. La donna dovrà espiare una pena residua di mesi 3 di reclusione (ai domiciliari) in quanto  riconosciuta colpevole del reato violenza sessuale per fatti accaduti  nell’anno 2007 in Gricignano di Aversa (Caserta). 

FAMIGLIA DI ORCHI – Dopo la prematura morte della madre, due bambine, che all’epoca dei fatti avevano 15 e 10 anni, furono costrette più volte dai parenti a subire rapporti sessuali completi. Con l’accusa di violenza sessuale su minori vennero arrestati  il padre, lo zio, la sorella e l’ex fidanzato di quest’ultima.
La squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore aggiunto Angelo Morabito, eseguì quattro ordinanze di arresto, di cui tre in carcere e una agli arresti domiciliari, nei confronti delle quattro persone di Gricignano d’Aversa, tre delle quali componenti lo stesso nucleo familiare. La misura fu emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere , su richiesta della Procura.

COSTRETTE A VEDERE FILM PORNO – Secondo le indagini, il padre e lo zio, Vincenzo e Antonio Pezone, avrebbero ripetutamente abusato sessualmente delle due bambine, la più piccola delle quali, in alcune circostanze, era stata costretta dalla sorella maggiore Filomena ad assistere e partecipare ad atti sessuali con il suo fidanzato di allora, Franco Omero. Le indagini scaturivano dalle segnalazioni dei servizi sociali e di una coppia a cui era stata affidata, dopo la morte prematura della madre nel 2007, la più piccola delle minori, per la situazione precaria del nucleo familiare, che viveva in condizioni di degrado e di ristrettezze materiali, al punto che la bambina versava in uno stato di grave denutrizione tanto da pesare solo 24 chili. Nel nuovo contesto, la bambina rivelava non solo le vessazioni morali ed i maltrattamenti fisici cui erano state sottoposte, ma anche gli abituali abusi sessuali a cui erano costrette le sorelline dai congiunti conviventi. Secondo le indagini, Vincenzo Pezone, costringeva le figlie, prima di violentarle, a guardare film pornografici, o ad assistere ai suoi rapporti con la convivente di allora, mentre lo zio, per i rapporti consumati con le nipoti, gli corrispondeva delle piccole somme di denaro.

LE CONDANNE – L’uomo, inoltre, seviziava con le sigarette le sue figlie, la più piccola delle quali, allorquando fu affidata, presentava le cicatrici da ustioni sugli arti. Il Tribunale di Santa Maria ha inflitto 16 anni di reclusione a Vincenzo Pezone, 13 anni a Antonio Pezone, 12 anni a Franco Omero ed 8 anni di reclusione a Filomena Pezone.
Date le pesanti pene, ed il concreto pericolo di fuga degli imputati, la Procura della Repubblica richiedeva in udienza l’emissione nei loro confronti di un misura cautelare restrittiva, provvedimento che veniva tempestivamente adottato dal Tribunale, che disponeva la custodia cautelare in carcere per i tre uomini e gli arresti domiciliari per la donna, poi eseguiti dalla Polizia di Stato. Nella circostanza, Antonio Pezone tentava inutilmente la fuga, uscendo da una finestra e nascondendosi su di una tettoia, ma veniva immediatamente bloccato dai poliziotti che avevano circondato la sua abitazione.