Fassino: “gli immigrati non sono un’emergenza”. Così esordisce Piero Fassino, presidente dell’Anci, durante la presentazione del rapporto annuale in merito alla protezione dei richiedenti asilo e rifugiati. “Il nostro Paese in questi anni, di fronte all’emergenza profughi, ha agito con una capacita’ di assistenza straordinaria, anche grazie al contributo dei Comuni”- e ancora aggiunge – “In Italia vivono regolarmente 5 milioni di stranieri, integrati – ha aggiunto Fassino – il nostro non e’ un paese invaso, non ci troviamo di fronte a un’emergenza, ma man mano che il numero si amplia abbiamo bisogno di mettere in campo tutte le politiche necessarie a governare il fenomeno. Dobbiamo mettere in campo tutte le strategie necessarie per non trovarsi di fronte a criticità. Serve una politica capace di gestire con attenzione il fenomeno, non ci troviamo di fronte a una situazione episodica ma strutturale, quindi bisogna mettere in campo tute le misure necessarie per governarlo e gestirlo bene. Un sindaco deve avere a disposizione risorse adeguate per poter gestire queste cose e nei Comuni si deve mettere in piedi una struttura di solidarietà, con le associazioni di volontariato, le parrocchie bisogna fare sistema. L’unica cosa che non si può fare è lasciare il fenomeno non governato”. Dei 430 progetti finanziati, 348 sono stati destinati a richiedenti e titolari di protezione internazionale ordinarie, 52 all’accoglienza di minori non accompagnati e 30 all’accoglienza di persone con disagio mentale e disabilità fisica. Nelle restanti regioni la presenza delle persone accolte è al di sotto del 6%. Lazio, Sicilia, Puglia e Calabria sono i territori con la maggiore capienza dello Sprar: il numero complessivo dei posti raggiunge il 62,9% del totale. “Come Anci da molto tempo lavoriamo affinché si possa passare da una logica di stretta emergenza ad un sistema gradualmente ordinato che riesca a gestire il fenomeno”, ha spiegato Veronica Nicotra, segretario generale dell’Anci. “Si deve lavorare per accelerare il modello di accoglienza e andare un po’ più rapidamente per avere un sistema di prima e immediata accoglienza”.
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