“La bimba copre la madre” parole interrotte dalle lacrime quelle di Domenica Guardato, la mamma di Fortuna Loffredo, al termine dell’incidente probatorio nel processo sulla morte della piccola di 6 anni avvenuto giovedì al Tribunale di Napoli Nord. “Speravo che accusasse anche la madre, perché sono convinta che anche lei c’entri qualcosa”, ha aggiunto la donna riferendosi alla mamma (Marianna Fabozzi) delle bambine che sono state ascoltate dal gip in qualità di testimoni nell’incidente probatorio svoltosi oggi ad Aversa (Caserta).
Ottimista invece l’avvocato della famiglia Loffredo (ad eccezione di Domenica Guardato). “E’ stato confermato l’impianto accusatorio. Non siamo più nella fase investigativa. Ora c’è una prova per il processo”. Due delle tre figlie di Marianna Fabozzi, a loro volta vittime di abusi, hanno confermato quanto evidenziato nelle oltre cento pagine dell’ordinanza che ha portato all’arresto di Raimondo Caputo, il compagno della Fabozzi (madre anche di Antonio Giglio, il bimbo di 3 anni morto un anno prima in circostanze misteriose e in un certo senso analoghe a quelle di Fortuna), accusato di violenza sessuale e omicidio. La più grande delle tre, che ha 11 anni, ha confermato di aver visto Caputo addosso a Fortuna prima di scaraventarla dall’ottavo piano dopo l’ennesimo rifiuto della piccola.
Calci e pugni alla portiera dei due cellulari della polizia che all’interno trasportavano Raimondo Caputo, il presunto orco del Parco Verde di Caivano, e la compagna Marianna Fabozzi. La giornata era iniziata registrando momenti di tensione all’esterno del tribunale di Napoli Nord ad Aversa (Caserta) all’arrivo dei due furgoni della polizia penitenziaria con a bordo la coppia nella seconda giornata di incidente probatorio per far luce sull’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni morta il 24 giugno del 2014 dopo essere volata dall’ottavo piano.
La nonna di Fortuna e altri familiari hanno colpito con calci e pugni la portiera dei due mezzi inveendo contro Caputo e la compagna. “Mi hanno ucciso mia nipote, devono marcire in galera” ha urlato disperata la nonna della bimba.
In un clima di totale omertà, è stata infatti la bimba che oggi testimonierà, figlia della compagna di Raimondo Caputo ad aver raccontato di aver visto l’uomo proprio mentre tentava un approccio con la bimba prima che fosse scaraventata giù. Abusi che dall’uomo sarebbero stati messi in atto anche sulle tre sorelline «protagoniste» dell’incidente probatorio: la migliore amica di Fortuna, sua sorella che ieri ha testimoniato e l’altra, la più piccola, che continuerà oggi la sua deposizione cominciata ieri. Un racconto, quello delle bimbe, che ieri ha confermato le accuse di abusi contestate a Caputo dalla Procura.